Sono partiti questa mattina, lunedì 29 settembre, gli interventi di manutenzione straordinaria e restauro dei candelabri ornamentali del lungomare di Bari, con l’obiettivo di restituire piena funzionalità a uno degli elementi simbolo della città. I lavori (affidati alla Saulle Impianti S.R.L.) sono finanziati nell’ambito di due contratti attuativi di accordo quadro, per un importo complessivo di 2.200.00 euro a valere sul PN METRO PLUS E CITTÀ MEDIE SUD 2021-2027 – Azione 2.2.1.1 “Rinnovo Infrastrutture Pubbliche, Illuminazione Pubblica “ Smart Lighting” – Priorità 2 “Sostenibilità Ambientale” – Operazione Multi-Intervento BA2.2.1.1.A “Smart Lighting”.

Gli interventi sono partiti stamattina dai candelabri posizionati all’altezza della spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro, e riguarderanno, con modalità diverse per ogni singolo manufatto, tutti gli elementi esistenti sino al piazzale Cristoforo Colombo, in prossimità del porto.

Le operazioni di manutenzione straordinaria si concentreranno esclusivamente sui manufatti segnalati come maggiormente critici sotto il profilo della sicurezza e della stabilità, secondo quanto emerso dalle indagini e dalle valutazioni tecniche condotte negli scorsi mesi da due restauratrici specializzate, incaricate dal Comune di catalogare i candelabri, stabilendo una scala di urgenza rispetto agli interventi da realizzare. Come richiesto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, infatti, l’amministrazione ha individuato due professioniste qualificate, esperte rispettivamente nel restauro di “Materiali e manufatti in metallo e leghe” e “Materiali lapidei, musivi e derivati”, cui è stato affidato l’incarico di consulenza tecnica relativa ai candelabri oggetto di intervento, realizzati in metallo e posti su basamenti lapidei.

Sul totale dei 197 candelabri esistenti, per circa un terzo è stata individuata la necessità di procedere a una rifunzionalizzazione complessiva. Sui primi 24 sono state  avviate le attività di smontaggio, catalogazione, trasporto, manutenzione straordinaria e successivo rimontaggio, oltre alla sistemazione dei basamenti in pietra. Nello specifico, ogni singolo candelabro considerato in condizioni critiche sarà smantellato, e le singole componenti (dalla base ai bracci) saranno valutate a seconda dello stato di deterioramento. Le parti recuperabili saranno restaurate, mentre le componenti da sostituire saranno inviate in fonderia e ricostruite fedelmente, grazie agli stampi dei lampioni monumentali a disposizione dell’amministrazione comunale. Per gli esemplari a rischio di staticità, sarà sostituita anche l’anima in ferro con un palo in acciaio, saldato al basamento in muratura.

Per quanto riguarda gli elementi considerati in condizioni migliori, si procederà con interventi di restyling non strutturale, a partire dalla verniciatura.

Oltre al restauro dei lampioni in ghisa e dei basamenti in pietra, i lavori prevedono la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a led di ultima generazione, a risparmio energetico e telecontrollate.

L’obiettivo è concludere la prima tranche di lavori su 24 candelabri entro la festa di San Nicola 2026. Gli interventi finanziati con i due contratti attuativi, nel complesso, termineranno ad aprile 2027.

LA STORIA DEI CANDELABRI

I 197 iconici lampioni del lungomare che adornano i tre chilometri di strada, dall’entrata del porto a Pane e Pomodoro, sono tra i simboli più noti di Bari, immortalati in cartoline, fotografie e dipinti d’autore. I lampioni, in ghisa nera, furono installati durante la costruzione del lungomare cittadino voluto da Araldo di Crollalanza. Quindi con i tufi provenienti dalla “cava del prete” fu creato il waterfront barese, che si andò pian piano a illuminare proprio grazie ai caratteristici candelabri.

I lavori durarono dal 1929 sino alla metà degli anni 30 e originariamente previdero un uso più esteso delle lanterne che arrivavano addirittura fino all’entrata monumentale della Fiera del Levante. Ma i baresi potettero godere del nuovo lungomare solo per poco tempo: durante la seconda guerra mondiale l’industria bellica fece man bassa di tutto ciò che era composto di metallo per costruire armi; così i lampioni vennero smantellati e la strada costiera dovette rimanere priva sino al termine del conflitto mondiale.

Nel 1949 si decise, però, di avviare una sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari al ripristino degli amati lampioni. Ne furono subito costruiti 21, ma ci passò una decina d’anni prima di veder completati gli altri 176.

A partire dal 1962 i lampioni furono oggetto di un considerevole restyling: le lampade sferiche che li avevano caratterizzati fino ad allora vennero sostituite con quelle cilindriche odierne. A realizzarli fu l’azienda barese “Officina Fonderia F. Corazza”, il cui marchio è impresso in rilievo sul basamento di ognuno di essi. La fabbrica era diretta dal commendatore Francesco Carrozza.

La notte di Capodanno del 1980 il lungomare fu devastato da una mareggiata e i blocchi in pietra spostati, compresi i lampioni, di parecchi metri. Alcuni lampioni andarono distrutti e, grazie alla stessa fonderia Corazza che conservava ancora il calco originale, poterono essere riprodotti. I lampioni portano incisa la scritta “Officina Fonderia F. Corazza”.