L’impianto della discordia. Se in linea di principio il progetto sembra non convincere davvero nessuno, al contrario sul piano politico ha innescato una bagarre clamorosa tra accuse e repliche. Siamo a Ruvo di Puglia, comune capofila individuato per la realizzazione di un vasto parco eolico che sorgerebbe non lontano dal Geoparco Unesco: 11 aerogeneratori sui 17 previsti sarebbero installati proprio in territorio di Ruvo, i restanti tra Terlizzi e Bitonto. A presentare il progetto una società con sede in Calabria, che il 30 giugno ha avanzato l’istanza presso il Ministero dell’Ambiente e della Transizione Energetica per l’avvio del procedimento di valutazione di impatto ambientale, mentre l’avvio della consultazione pubblica è datato 13 agosto, con la scadenza per le osservazioni al progetto stabilita per venerdì 12 settembre.

Maggioranza e opposizione al Comune di Ruvo sono sostanzialmente concordi nel manifestare contrarierà ad un impianto che produrrebbe un impatto devastante sul piano ambientale, culturale e paesaggistico, eppure il dibattito politico negli ultimi giorni si è infiammato non poco. A spiegare le ragioni dell’opposizione ai nostri microfoni il consigliere di Fratelli d’Italia Piero Paparella.

Alle discussioni di carattere tecnico-amministrativo si aggiungono quelle che Paparella definisce “anomalie” di natura politica legate a presunti conflitti di interesse.
Sull’argomento, ecco la replica del primo cittadino di Ruvo Pasquale Chieco.
Venerdì scorso, intanto, la Giunta ha già deliberato il parere contrario alla realizzazione dell’impianto eolico, che sarà trasmessa alla Sezione Autorizzazioni Ambientali della Regione Puglia e al Ministero. Ora si attende il parere sfavorevole anche del Consiglio Comunale, convocato per domani alle 13.30. Fermo restando che la decisione finale sulla realizzazione dell’impianto spetterà esclusivamente al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.