“Pd sorpreso? Ho parlato con Schlein, situazione grave non potevamo far finta di nulla. Laforgia resta il nostro candidato”. Con queste parole il leader del M5S Giuseppe Conte ha risposto alla reazione dura della segretaria dem Elly Schlein che lo ha definito “sleale umanamente e politicamente” e del Partito Democratico pugliese che si è detto esterrefatto dopo le dichiarazioni dell’ex presidente del Consiglio durante il comizio a sostegno di Michele Laforgia: “Non ci sono i presupposti per le primarie”, ha detto Conte, a 48 ore dalle consultazioni interne che si sarebbero dovute svolgere il prossimo 7 aprile e dopo gli ennesimi arresti per voto di scambio che hanno riguardato il sindaco di Triggiano Antonio Donatelli e Sandro Cataldo, marito dell’assessore ai Trasporti, Anita Maurodinoia, anche lei indagata, dimessasi nelle scorse ore. Il centrosinistra, dunque, si spacca sulle inchieste e il campo largo rischia di diventare sempre più stretto con Conte che chiede che il candidato unico della coalizione sia l’avvocato Michele Laforgia.