Per terrorismo internazionale il gup del Tribunale di Bari ha condannato ad otto anni ed otto mesi di reclusione il 22enne somalo Mohsin Ibrahim Omar, alias Anas Khalil, noto come Yusuf, lo stesso nome della scuola coranica estremista di Nairobi dove si sarebbe radicalizzato. L’imputato era stato fermato a Bari nel dicembre 2018. Secondo gli investigatori, in passato aveva avuto contatti con i terroristi di Al-Shabaab, la stessa organizzazione che ha tenuto prigioniera Silvia Romano.

Mohsin Ibrahim Omar, il 22enne somalo condannato oggi ad otto anni ed otto mesi di reclusione per terrorismo internazionale al termine di un giudizio con rito abbreviato, fu fermato a Bari il 13 dicembre 2018: era ritenuto dalle agenzie per la sicurezza Aisi e Aise e dall’Fbi affiliato al Daesh in Somalia e in contatto con una sua cellula operativa. L’uomo – emerge dalle indagini della Digos di Bari – progettava un attentato nella Basilica di San Pietro a Roma, cuore della cristianità, una bomba – si legge nelle intercettazioni – nella “chiesa più grande» d’Italia nel giorno di Natale o poco dopo, quando in quel luogo ci sono «il Papa e tanta gente, è pieno, pieno, pieno». Durante la detenzione nel penitenziario barese, Ibrahim non si è descritto agli inquirenti della Dda come un terrorista ma, diceva, che «se Dio vuole, se serve alla causa, bisogna farlo, bisogna uccidere».