Quattordici anni di reclusione: è questa la condanna richiesta dal Pm del Tribunale di Bari, Michele Ruggiero, nei confronti del 27enne Pietro Canonico, accusato di aver ucciso il 16 marzo 2023, durante un violento litigio in strada a Capurso, il 29enne Vito Caputo, e di aver ferito l’amico della vittima, il 27enne Fabio Domenico Chiarelli. L’imputato è accusato di omicidio, tentato omicidio, rissa aggravata e detenzione di arma bianca. Il processo a suo carico si sta celebrando con rito abbreviato.

In base a quanto emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri, l’episodio sarebbe maturato in un contesto di litigi familiari tra ex, per un bambino conteso. Il giorno dell’omicidio Canonico, accompagnato dal padre 51enne Renato (imputato in un processo parallelo con l’accusa di rissa), aveva incontrato la ex compagna presso il Comune di Cellamare, per definire tempi e modalità delle visite al figlio. Subito dopo l’incontro, sarebbe sopraggiunto in macchina Chiarelli, nuovo compagno della donna, assieme all’amico Caputo, la vittima, estranea alla vicenda.

A questo punto sarebbe scoppiato un acceso litigio, proseguito con un folle inseguimento tra due auto, una con a bordo Canonico e suo padre, mentre sull’altra viaggiavano Chiarelli e Caputo. La corsa, con tanto di manovre spericolate e speronamenti, si è conclusa nel centro di Capurso, dove i quattro sono scesi dalle macchine e si sono affrontati fisicamente. A questo punto, secondo la ricostruzione, Canonico avrebbe estratto un coltello, uccidendo Caputo con undici fendenti e ferendo gravemente Chiarelli, colpito nove volte con la stessa arma.

Dopo la richiesta di condanna, il prossimo 29 aprile si tornerà in aula per le arringhe difensive.