
La Polizia di Stato, a Bari, ha tratto in arresto, in flagranza di reato, un giovane di 18 anni, accusato tentata truffa aggravata ai danni di due anziani coniugi.
Sabato mattina gli agenti della Squadra Volante della Questura di Bari sono intervenuti presso l’abitazione delle vittime, a Palese, dopo aver ricevuto una segnalazione relativa a un tentativo di raggiro in corso. Giunti sul posto, gli agenti hanno notato un giovane che, alla vista dei poliziotti, si dava precipitosamente alla fuga per le vie del centro cittadino, cercando di far perdere le proprie tracce tra la folla. Dopo un breve inseguimento, l’uomo è stato raggiunto e bloccato.
Sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di un telefono cellulare, utilizzato per tentare di truffare la coppia di anziani.
Dalle successive verifiche è emerso che il 18enne, poco prima, avrebbe contattato telefonicamente una signora di 82 anni, spacciandosi per il nipote e raccontandole di trovarsi in Questura per risolvere presunti problemi legati al pagamento di bollette della luce. L’interlocutore le avrebbe chiesto di raccogliere 3.000 euro in contanti e tutti i gioielli presenti in casa, che sarebbero stati ritirati da un incaricato.
La vittima, vista l’insistenza dell’uomo, avrebbe racimolato la somma di 1.000 euro e diversi monili ma, fortunatamente, è stata notata dal marito, carabiniere in pensione, che intuiva il tentativo di truffa e allertava prima il genero e subito dopo il numero di emergenza 112.
L’immediato intervento della Polizia di Stato ha consentito di bloccare il presunto truffatore, prima che potesse entrare in contatto con gli anziani o impossessarsi dei loro beni.
L’uomo, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso gli Uffici della Questura e tratto in arresto.
Proseguono le indagini per accertare eventuali ulteriori episodi analoghi riconducibili allo stesso modus operandi ed il coinvolgimento di complici.
La Polizia di Stato rinnova l’invito ai cittadini, in particolare agli anziani, a prestare la massima attenzione a telefonate sospette da parte di sedicenti parenti o operatori di enti pubblici, ricordando che in caso di dubbio è sempre opportuno contattare il numero unico di emergenza 112.























