C’è anche l’assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, tra gli indagati per voto di scambio politico-mafioso nell’ambito dell’inchiesta della procura di Bari che lunedì scorso ha portato all’arresto di 130 persone, tra cui l’avvocato Giacomo Olivieri e sua moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale di Bari. L’iscrizione nel registro degli indagati di Maurodinoia risale a maggio 2019, ed è collegata anche alle rivelazioni di alcuni pentiti. Sin qui il coinvolgimento dell’assessora era stato secretato per evitare fughe di notizie in attesa di ulteriori accertamenti. Per la stessa ragione anche il nome dell’ex consigliere regionale Olivieri era stato riportato nelle carte dell’inchiesta con lo pseudonimo “Gaetano De Luca” considerati i rapporti dell’avvocato all’interno della Procura stessa. Maurodinoia, soprannominata “lady preferenze” per i risultati ottenuti sia nelle elezioni comunali a Bari nel 2019 (inizialmente a sostegno del centrodestra, poi passata nel centrosinistra) sia nelle ultime elezioni regionali del 2020, è citata in alcune intercettazioni disposte dalla procura sul voto di scambio in cui emergerebbero presunte somme di denaro che Maurodinoia avrebbe dato in cambio del voto, dai 50 ai 70 euro per ogni preferenza. Inchiesta che dunque si allarga e prosegue. Intanto Maria Carmen Lorusso è stata sospesa dal consiglio comunale con provvedimento emesso dalla Prefettura di Bari dopo l’arresto della 38enne moglie dell’avvocato Olivieri. Quest’ultimo, dal carcere, negli ultimi giorni ha reso alcune dichiarazioni spontanee in merito alle accuse mosse dalla DDA di Bari nei suoi confronti, anche se non ha risposto alle domande poste dal gip. Secondo quanto ricostruito, Olivieri avrebbe raccolto i voti della criminalità organizzata barese, nello specifico dei clan Parisi-Palermiti, Montani e Strisciuglio, per permettere l’elezione della moglie, Maria Carmen Lorusso, al consiglio comunale di Bari. Nei prossimi giorni è previsto un nuovo interrogatorio in cui sarebbe pronto a fornire la sua collaborazione per il prosieguo delle indagini non appena sarà a conoscenza di tutti gli atti dell’indagine.