I Finanzieri del II Gruppo Bari e i Funzionari di Bari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, durante il controllo, nel porto di Bari, di un autoarticolato frigo proveniente dalla Grecia e diretto in Spagna, hanno sequestrato 5 tonnellate di tabacchi lavorati esteri di contrabbando.

Il mezzo, sbarcato dalla motonave ellenica, è stato selezionato nell’ambito della quotidiana attività di analisi dei rischi posta in essere congiuntamente in attuazione del Protocollo di Intesa siglato da Guardia di Finanza ed Agenzia Dogane e Monopoli. All’atto del controllo, la documentazione di accompagnamento esibita dai due autisti afferente al carico del mezzo indicava il trasporto di frutta diretta in Spagna. Dalle preliminari attività di riscontro effettuate sulla merce si constatava in effetti, la presenza di diversi bancali di kiwi, la maggior parte dei quali, però, si presentava in cattivo stato di conservazione.

Tale elemento ha insospettito gli operanti circa possibili irregolarità sul trasporto, inducendoli a procedere ad analisi tecniche più approfondite, eseguite sottoponendo a scansione l’autoarticolato attraverso l’apparecchiatura scanner dell’Agenzia Dogane e Monopoli in dotazione all’Ufficio doganale, i cui esiti confermavano disomogeneità e anomalie, per tipologia e volume, in corrispondenza dei contenitori presenti all’interno dell’automezzo.

Il successivo controllo fisico, esteso all’intero carico, ha consentito di rinvenire, occultati dietro il primo carico di copertura di kiwi, 5.000 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri, dei quali 3.230 chilogrammi con marchio “Winston”, 1.000 chilogrammi con marchio “Karelia” e 770 chilogrammi con marchio “Davidoff”.

Di conseguenza, i militari/funzionari sottoponevano a sequestro l’intero carico di sigarette e l’autoarticolato utilizzato per il trasporto procedendo all’arresto dei due autisti, associati presso la Casa Circondariale di Bari, per l’ipotesi di reato di contrabbando aggravato ex artt. 291-bis e 291-ter del Testo Unico delle Leggi Doganali (trattasi, in ogni caso, di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa). Da un punto di vista erariale, è stata inoltre accertata un’evasione dei relativi diritti dovuti (Iva ed accisa) pari a 694.176,50 euro.

Il risultato ottenuto testimonia ancora una volta l’importanza dell’attività sinergicamente posta in essere, nel sedime portuale di Bari, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dalla Guardia di Finanza a contrasto alle frodi doganali, a tutela delle risorse economiche e finanziarie dell’Unione Europea e dello Stato, nonché della libera concorrenza e la conseguente tutela degli operatori economici onesti.