Entrate dall’Imu per circa 91 milioni di euro, di circa 70 milioni dalla Tari e di circa 32 milioni dall’addizionale comunale all’Irpef. Sono le principali voci contenute nel bilancio di previsione 2024-2026 del Comune di Bari, presentato stamattina alla conferenza cittadina dall’assessore al Bilancio e programmazione economica Alessandro D’Adamo e dal direttore della ripartizione Ragioneria generale, Giuseppe Ninni e approvato nel pomeriggio dalla giunta. L’obiettivo, spiega l’amministrazione in una nota, è “conciliare il livello di pressione fiscale locale con le esigenze del civico bilancio, perseguendo nell’ottica di una equilibrata determinazione del carico tributario verso i cittadini e le imprese, soprattutto per il primo anno di programmazione, ovvero il 2024”. Per quanto riguarda l’Imu, sono dunque confermate le aliquote e detrazioni approvate per il 2020 senza alcun incremento.

Quanto alla Tari, la politica tariffaria del 2024 conferma quella in vigore quest’anno “nella consapevolezza che entro il prossimo 30 aprile si avranno i risultati base dell’aggiornamento biennale del piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti validato da Ager”, prosegue il Comune. Confermate anche le tariffe relative all’imposta di pubblicità, ai diritti sulle pubbliche affissioni, e alla tassa per l’occupazione di suolo pubblico, confluite nel canone unico patrimoniale. “La previsione delle annualità 2024, 2025 e 2026 – spiega l’amministrazione – è sostanzialmente confermativa di quella 2023 e quota circa 4,5 milioni di euro”. Per quanto attiene l’imposta di soggiorno, in vigore dal primo ottobre 2023, la previsione di gettito è di due milioni di euro ed è “integralmente destinata a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”.