È stato condannato all’ergastolo dalla Corte di Assise di Bari uno dei responsabili della morte di Giuseppe Gelao, il pregiudicato di 39 anni ucciso a colpi di pistola, il 6 marzo 2017, nel quartiere Japigia. Agguato nel quale rimase ferito anche il 29enne Antonino Palermiti, nipote dello storico boss Eugenio.

Si tratta di Antonio Busco, giudicato colpevole di omicidio e condannato al massimo della pena con isolamento diurno. Per lo stesso delitto, nel settembre 2021, erano stati condannati dal Gup del Tribunale di Bari, Luigia Lambriola a 30 anni di reclusione Davide Monti e Giuseppe Signorile, co-imputati insieme a Brusco ma processati con rito abbreviato.

Mentre percorreva a bordo di uno scooter via Peucetia, la vittima venne raggiunta da una raffica di colpi di mitraglietta esplosi da un’auto in corsa. Una vera e propria esecuzione, in pieno stile mafioso, riconducibile alla guerra scoppiata nella primavera del 2017 tra i clan della criminalità organizzata barese per il controllo del traffico di droga nel capoluogo. A combatterla, in base a quanto emerso dalle indagini coordinate dai pubblici ministeri della DDA Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, i clan Parisi e Palermiti da una parte (attivi nel rione Japigia), ed il gruppo malavitoso capeggiato proprio da Antonio Busco.

Una faida che si lasciò alle spalle una lunga scia di sangue. Ad aprile di quello stesso anno, poco più di un mese dopo l’omicidio di Giuseppe Gelao, venne ucciso in un altro agguato mafioso il 29enne pregiudicato Nicola De Santis, inseguito dai killer, mentre si trovava in sella alla sua moto, e poi raggiunto e freddato a colpi di mitra.