Cifre da capogiro a causa degli aumenti spropositati. Gli universitari sono pronti a riportare le tende in piazza per protestare contro il caro-affitti a Bari e descrivono «uno scenario da incubo e inaccettabile». Una camera singola nel capoluogo pugliese costa in media 356 euro al mese: è il dato più alto nel sud e l’incremento rispetto all’anno scorso, pari al 29%, risulta il più alto registrato in Italia secondo quanto emerso da un’indagine condotta da Immobiliare.it.

Gli studenti (e con loro i giovani lavoratori, categoria talvolta tralasciata nell’analisi del fenomeno) non nascondono la rabbia sui social e puntano a riproporre le manifestazioni di maggio con tanto di accampamenti all’esterno dell’ingresso dell’Università barese. Rimostranze alle quali è stata fornita, a suo tempo, una risposta dall’Adisu, l’agenzia regionale per il diritto allo studio, con cui fu rimarcato un previsto intervento aggiuntivo di circa 1500 alloggi per i fuorisede e assicurata la messa a disposizione già di 308 appartamenti. Sono trascorsi tre mesi, un altro anno accademico è praticamente alle porte e la situazione non sembra essere migliorata, anzi. La corsa dei prezzi, per ora, supera quella alla costruzione dei nuovi studentati con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.