Tante le polemiche a seguito della sospensione del reddito di cittadinanza a partire dal primo agosto per le persone ritenute in grado di lavorare (con età tra i 18 e i 59 anni, senza minori o persone con disabilità a carico), che però da settembre potranno usufruire del Supporto per la formazione e il lavoro, un’indennità di 350euro per 12 mesi, non rinnovabile, che viene riconosciuta a chi partecipa a corsi di formazione o politiche attive per il lavoro e che non abbia un reddito ISEE superiore a 6mila euro. Chi, invece, percepisce attualmente il Reddito di Cittadinanza ed abbia nel nucleo minori, disabili, persone con più di 60 anni o in carico ai servizi sociali perché “non attivabili al lavoro”, continuerà a ricevere il sussidio fino a dicembre 2023. Poi potranno fare domanda per il cosiddetto Assegno di Inclusione. Non una abolizione, dunque, spiega il deputato della Lega Davide Bellomo, ma semplicemente un voler mettere ordine con un modifica della norma. Le polemiche degli ultimi giorni hanno riguardato soprattutto i sindaci che hanno lamentato un mancato coinvolgimento.