Una mortalità superiore alle attese è stata registrata a Bari e Taranto nelle tre settimane di luglio in cui il caldo ha raggiunto picchi molto elevati. I dati sono quelli registrati nel piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore del Ministero della Salute nel suo sistema di allarme, sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera e degli accessi al pronto soccorso. Nella tabella si legge come rispetto alle attese, la mortalità registrata a luglio sia stata superiore del 23% nella città di Bari e addirittura del 32% nella città di Taranto che sono tra i 27 capoluoghi monitorati. Il periodo è quello in cui le temperature registrate hanno toccato picchi molto elevati. Questa ondata di calore, unita agli alti livelli di umidità, restituiscono quella che nel rapporto viene definita “temperatura apparente massima” volgarmente anche detta temperatura percepita che ha superato abbondantemente i 40 gradi. E che sarebbe strettamente connessa con l’incremento di mortalità degli over65 rispetto alle attese: 156 quelle registrate, 126 quelle attese a Bari. A Taranto, invece, ci si poteva attendere 77 decessi ma se ne sono osservati ben 122. Il monitoraggio del piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore, che ogni anno dal 2017 inizia a maggio, proseguirà fino a settembre: da domani è atteso un nuovo innalzamento delle temperature che tuttavia non registreranno i picchi delle prime tre settimane di luglio, tradizionalmente le più calde. Ma sarà bene continuare ad osservare quelle regole tanto semplici e banali quanto spesso sottovalutate che sul sito del Ministero della Salute sono riportate sotto la voce ondate di calore.