Arriva a Bari «Q.45 – Dna dei due mari», l’opera che vuole un camminamento ciclopedonale sospeso a quarantacinque metri d’altezza. Dopo Taranto e Lecce, il progetto sarà presentato domani, sabato 25 marzo, anche nel capoluogo di regione all’interno degli spazi del Museo civico di Bari alle ore 16.30.

Il centro studi iArchitettura di Alfredo Foresta ha realizzato un progetto in vista dei giochi del Mediterraneo di Taranto che immagina una balconata di due chilometri scorrere sotto il ponte di Punta Penna – Pizzone. L’idea è quella di realizzare un parallelepipedo panoramico che si sviluppa sotto l’intradosso del ponte esistente. La struttura avvolge e si ancora ai piloni attraverso un doppio nastro in carpenteria metallica, dove pavimento e tetto corrono paralleli a mezza costa sorretti da un doppio sistema di ancoraggio. Così da creare nella sua interezza, un suggestivo e snello percorso pedonale e ciclabile. Un sistema a bilanciere che attraversa il vuoto tra le due carreggiate e definisce il nuovo skyline della città di Taranto.  Il tetto e il pavimento del lungo e sinuoso parallelepipedo, poi, sono irrigiditi da una struttura ad esagoni che richiama le forme della Concattedrale di Gio Ponti, fascia gli affacci, disegna le facciate, si lascia attraversare dal vento, impone la sosta al viaggio e permette lo sguardo sul paesaggio. Regalando un’esperienza emotiva e sensoriale di straordinario impatto. Una geometria, dove gli elementi strutturali, pavimenti e specchiature, contengono al loro interno sistemi tecnologici dai vetri colorati, garantendone l’autonomia energetica. Un andamento morbido e una pendenza minima assicurano, infine, sicurezza e accessibilità e mettono a sistema la Concattedrale di viale Magna Grecia, il quartiere Tamburi e, a seguire, il quartiere Paolo VI.

Il progetto «Q.45 – Dna dei due mari» vuole essere un momento di discussione rispetto ad uno degli eventi di maggiore prestigio che la regione Puglia ricordi. L’appuntamento che attende Taranto nel 2026 riguarderà tutto il territorio, a partire dalla città di Bari. È dal capoluogo della regione che s’intende presentare un’iniziativa in grado di discutere sullo stato dell’arte dei lavori. Sulle ricadute di un evento che potrebbe essere volano di crescita per tutti i pugliesi o imperdonabile occasione persa. Si motiva così la tavola rotonda ricca di profili istituzionali. Nei giorni in cui a Roma viene immaginato un ponte in grado di collegare la Calabria e la Sicilia, alla Puglia si chiede di rispondere presente. Scongiurare fin d’ora il rischio che le nostre infrastrutture si presentino come incomplete o insoddisfacenti per i Giochi del Mediterraneo 2026. La proposta e provocazione che questo camminamento pedonale lancia è quella di investire nelle grandi opere oggi, con spirito coraggioso. Così come fu coraggiosa la decisione di realizzare nella città dei due mari, un collegamento che permettesse di solcarli. La politica timida porta a lavori incompiuti, come rischia di essere Taranto il giorno del taglio del nastro.

Alla presentazione prenderanno parte: Giuseppe Cascella, presidente commissione cultura comune di Bari; Vincenzo Di Gregorio, consigliere Regione Puglia responsabile progetto Giochi del Mediterraneo 2026;  Filippo Melchiorre, senatore della VII Commissione permanente del Senato della Repubblica; Antonio Decaro, sindaco Comune di Bari; Roberto Marti, presidente della VII Commissione permanente del Senato della Repubblica; Nicola Sinisi, comunicazione strategica; Letizia Carrera, Università degli Studi di Bari “‘Aldo Moro”; Andrea Baldanza, vice procuratore generale Procura Regionale della Corte; Silvio Busico, presidente ITS logistica Puglia; Paolo Paganini, giornalista Rai Sport; Vito Tisci, presidente Lega nazionale dilettanti Puglia; Giampiero Ventura, ex calciatore e allenatore; Pietro Maiellaro, ex calciatore e allenatore; Claudio Luperto, ex calciatore e allenatore;