32 barche da diporto battenti bandiera estera ma, di fatto, di proprietà di cittadini italiani che avrebbero eluso gli obblighi fiscali. E’ la scoperta effettuata nei porti turistici pugliesi durante la stagione estiva dai finanzieri della stazione navale di Bari e di quelle operative di Gallipoli, Brindisi e Manfredonia. Oltre 2 milioni e 300 mila euro il valore complessivo accertato delle mancate dichiarazioni dei redditi da parte dei rispettivi titolari. Si tratta del fenomeno del “flagging out”, spiegano dalle Fiamme Gialle, un’operazione intrapresa da proprietari ed armatori di yacht che, al fine di contenere i costi complessivi di gestione delle imbarcazioni, ricercano registri navali esteri per conseguire una serie di riduzioni delle voci di spesa relative, per esempio, alle dotazioni di sicurezza, equipaggiamenti, assicurazioni e tasse. Difatto si “emigra” verso altri lidi solo sulla carta togliendo dalle barche la bandiera italiana per ridurre notevolmente i costi o nascondere al fisco il possesso delle barche spesso di lusso.

L’operazione è partita grazie al reparto operativo aeronavale delle fiamme gialle di Bari che ha individuato il proliferare, nei porti pugliesi, di barche con bandiere estere non solo extra europee. Tra i natanti irregolari individuate anche imbarcazioni battenti bandiera polacca, belga o francese.