Affetta da una malattia genetica degenerativa della retina, a soli 11 anni era destinata a diventare cieca. Una triste storia che, fortunatamente, avrà un finale diverso da quello previsto. A scriverlo sono stati i medici del Policlinico di Bari, che hanno sottoposto la piccola paziente ad un delicato intervento chirurgico che le darà più di una speranza di recuperare la vista.

L’operazione è stata condotta dall’equipe di Oculistica e Oftalmologia universitaria del nosocomio barese, attraverso una tecnica innovativa, attuata per la prima volta in Puglia. Sotto la retina malata, è stato introdotto un virus che, in pratica, agendo come una sorta di cavallo di Troia, favorisce la ripresa della vista.

Tecnicamente si tratta un “adenovirus associato”, cioè non patogeno, che agisce da vettore di trasferimento genico; alla retina viene fornita una copia sana del gene malato che riprende a funzionare regolarmente.

La bambina, a causa della patologia ereditaria, aveva già subito una importante compromissione del campo visivo. Attraverso un visore collegato alla realtà virtuale, i medici avevano testato le basse capacità visive della paziente: trasportata in una realtà virtuale, infatti, la piccola doveva muoversi cercando di affrontare e schivare gradini e ostacoli, ma li aveva centrati in pieno. Proprio attraverso la realtà 3D, che simula un gioco ed è apprezzata dai bambini, continuerà il monitoraggio delle capacità visive per valutarne il corretto recupero.