Un giorno per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata e rendere omaggio alla memoria delle vittime. In occasione del Giorno del Ricordo, in largo Policarpo Scagliarini, nel Villaggio Trieste a Bari, si è tenuta la cerimonia commemorativa nel corso della quale il sindaco Antonio Decaro ha onorato i martiri delle Foibe con la deposizione di una corona d’alloro.

Una scelta non casuale quella del Villaggio Trieste. Proprio qui, infatti, da 60 anni vivono le famiglie dei profughi della seconda guerra mondiale provenienti dall’Istria, da Fiume, dalla Dalmazia, dai Balcani, dalla Romania, dalla Grecia, dalle isole dell’Egeo, dall’Africa e dagli Abruzzi.

Un modo per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

“La Repubblica italiana riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia delle foibe. Affinché ciò che è accaduto in passato non accada mai più e sia monito per il presente e per le future generazioni – ha sottolineato il sindaco Decaro . Questo luogo, il villaggio Trieste, è l’emblema, il simbolo drammatico della tragedia che si consumò a partire dal 1943 sul confine orientale del nostro Paese. Proprio dall’esodo forzato degli istriani, dei fiumani e dei dalmati nel secondo dopoguerra nacque questo luogo, che nel tempo è divenuto parte integrante della nostra città e simbolo dell’accoglienza dei baresi. Oggi ricordiamo e onoriamo la memoria dei martiri delle foibe, donne e uomini uccisi in nome di un furore politico e ideologico che non ammette giustificazioni e che tutti noi abbiamo il dovere di condannare e ricordare perché non torni mai più. La lunga scia di sangue e violenza che ha attraversato il nostro Paese e l’Europa intera nella prima metà del secolo scorso ha segnato in maniera indelebile la storia, con pagine di orrore e di ferocia che ancora interrogano il nostro essere umani. Vicende per le quali non esistono distinzioni né giustificazioni ideologiche. Per questo oggi rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e ai loro familiari: per risarcirli almeno del diritto al ricordo, consapevoli che la memoria è un atto indispensabile per ogni democrazia che voglia continuare a definirsi tale”.