Insignita del Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence al Teatro Petruzzelli, nella serata di martedì 28 settembre, per il pubblico del Bif&st 2021, nella mattinata di mercoledì 29 settembre, nello stesso teatro l’attrice Premio Oscar Helen Mirren ha tenuto una masterclass assieme al regista Paolo Virzì che l’ha diretta, nel 2017, nel film Ella & John – The Leisure Seeker. L’incontro molto atteso, si è rivelato una chiacchierata onesta e rilassata sui mestieri del cinema, sulle differenze tra il cinema italiano e quello anglosassone e su qualche curiosità da “dietro le quinte”.

Virzì ha definito la Mirren «una testimonial di intelligenza, di coraggio e di libertà».

«Con Paolo, in Ella&John per la prima volta mi sono trovata a girare un film in ordine cronologico – ha raccontato la Mirren – il film si costruiva lungo il viaggio. Era l’estate del 2016, l’America era in piena campagna elettorale di Trump e grazie al film abbiamo scoperto anche tutto un mondo che ruota intorno alle aree di campeggio americane. Girare con Paolo è stato bello perché gira con l’occhio curioso degli italiani e in “guerrilla style”, gira e scappa».

«Non aspettavamo il rapporto di tutte le unit a fine ciak, come usano fare gli americani – ha confermato Virzì – giravamo velocemente quanto più potevamo».

«Il cinema britannico ha lo svantaggio di essere in lingua inglese – ha commentato la Mirren, sollecitata ad un confronto con il cinema italiano – per questo ha sempre l’occhio rivolto al cinema americano cercando di sfondare in quel mercato. Io sono dell’idea che i film sono migliori quanto più sono locali»

In merito al lavoro fatto com Virzì la Mirren ha svelato che «ho accettato di lavorare con Paolo perché avevo visto i suoi film e mi piace la sua sensibilità nel raccontare la condizione umana, fa riflettere e non è mai brutale».

«Girare negli USA è stata un’opportunità che mi è stata offerta ma che in prima battuta ho rigettato – ha ammesso Virzì. Avevo posto come clausola di girare il film solo se avessi avuto Helen Mirren e Donal Sutherland nel cast, quando hanno accettato, fortunatamente, non mi son più potuto tirare indietro. Donald e Helen hanno due modi assolutamente opposti di lavorare sui personaggi ma ho imparato molto da entrambi».

«Ogni approccio è legittimo – ha commentato la Mirren – io non seguo il “metodo” come Donald o altri colleghi perché tra un ciak e l’altro voglio vivere la mia vita da persona e non da personaggio ma quando si sente ‘azione!’ bisogna essere dentro con impegno e concentrazione, in fondo si recita per la camera e non per il camper del trucco».

Sul cinema in linea generale e sul ruolo delle donne al cinema la Mirren ha raccontato di essere stata testimone di una piccola rivoluzione iniziata dieci anni fa: «prima quando arrivavo a lavoro, il set era un universo quasi al 99% fatto di uomini, oggi sempre più ruoli davanti e dietro la camera sono ricoperti da donne. Ora bisogna darsi nuove regole perché il processo non è semplice. Agli uomini dico «non date nulla per scontato».

Virzì ha concluso l’incontro raccontando qualche altra curiosità del suo lavoro in questi anni con tono informale, come una chiacchierata tra amici. Conversazione durante la quale non sono mancati momenti di profonda commozione ricordando il lavoro fatto con maestri, colleghi e amici tra cui Ennio Fantastichini e Ettore Scola.