La polizia di Bari ha arrestato questa mattina Ignazio Piumelli, 53 anni, ritenuto responsabile di omicidio, riduzione in schiavitù, occultamento e vilipendio del cadavere di Malgorzata Szlezak, della ‘Margherita’, assassinata nel 2012 all’età di 50 anni. Le indagini partirono nel 2017 dopo il ritrovamento dello scheletro nelle ex acciaierie Scianatico di Bari, in via Ammiraglio Caracciolo. Il corpo era coperto da assi e cassette di legno, quasi a formare una ‘bara’, i resti erano avvolti da nastro adesivo, e al polso c’erano due braccialetti. Sotto le ossa del bacino un reggiseno non agganciato.

In alcune stanze dell’edificio, in disuso, furono trovati molti capi d’abbigliamento femminili, alimenti, tanto da far pensare che la struttura fosse stata abitata da soggetti senza fissa dimora. L’autopsia rilevò che il corpo era di una donna, morta nel 2012, per uno ‘choc traumatico ad alta componente emorragica, dopo una violenta ed efferata aggressione’. Sulle due porte d’ingresso c’era una scritta, ‘Ignazio e Margherita non rompete i c…’, che aiutò gli agenti a indagare nel quartiere Fesca – San Girolamo sulle persone con quei nomi di battesimo.

Dopo la comparazione con il campione biologico appartenuto a Margherita (un tampone acquisito nel 2009 a seguito di una violenza sessuale), è stato accertato che il cadavere era della donna polacca. Sui muri dell’ex fabbrica c’erano altre scritte: ‘Mi dispiace chi sbaglia paga’, ‘Mi ami ma devo morire’, ‘Tu muori qua’, e anche il raffronto grafico ha dimostrato che erano state scritte da Piumelli. Ignazio e Margherita avevano cominciato a frequentarsi tra settembre e ottobre 2011, prima nel campo di accoglienza della Croce Rossa in via di Maratona, poi occupando uno stabile abbandonato in via Beltrani, e infine trasferendosi nei locali delle ex acciaierie.

I rapporti tra i due erano fatti di violenze, vessazioni, totale isolamento della donna, e sono sfociati nell’efferato omicidio. Alcuni testimoni hanno confermato che dopo la scomparsa di Margherita, Piumelli aveva messo in piedi un depistaggio, riferendo che la donna era tornata in Polonia, ed era stato lui stesso ad accompagnarla alla fermata dell’autobus. Dalle captazioni ambientali è emerso che Ignazio insieme a un suo amico aveva bruciato i vestiti di Margherita, e l’ultima compagna di Piumelli, anche lei vittima di vessazioni, ha confessato che una volta lui le avrebbe detto ‘Ti faccio fare la stessa fine di Margherita’.