In poco meno di 12 ore è stato aggredito in strada, pedinato e nuovamente picchiato. La triste vicenda, con sfondo razziale, ha per protagonista un 25enne cittadino egiziano, residente a Bitonto e in cerca di occupazione, malmenato in tarda serata di lunedì, nella centralissima piazza Cavour. Nel via vai della movida cittadina, il ragazzo sarebbe stato urtato da un anziano in carrozzina elettrica. Fra i due sarebbe nato un diverbio, perché il ragazzo pretendeva scuse che l’anziano, a quanto pare, non era intenzionato a dare.

I toni accesi della discussione avrebbero quindi messo in allarme alcuni ragazzi che, ignari di quanto accaduto poco prima, avrebbero preso le difese dell’anziano, passando subito alle vie di fatto: un vero pestaggio, nonostante il tentativo di reagire del giovane egiziano, poi soccorso dal personale medico di un’ambulanza. Immediato l’intervento degli agenti di polizia del commissariato che hanno ascoltato a lungo la vittima e alcuni dei presenti. Il ragazzo egiziano avrebbe riferito di essere stato aggredito, per futili motivi, da quattro ragazzi di Bitonto. La sua versione sarebbe stata confermata da diversi testimoni. La vicenda, tuttavia, non era destinata a chiudersi così.

L’indomani mattina, intorno alle 10, la vittima sarebbe stata nuovamente affrontata in strada, pare dagli stessi aggressori della sera prima. Il pestaggio, questa volta, è avvenuto in via Magenta, nel centro storico della città. Il ragazzo è stato soccorso e poi trasferito al policlinico di Bari dove è rimasto in osservazione per tutta la giornata di ieri, in seguito alle percosse subite. Ascoltato dagli agenti di polizia, non avrebbe saputo dire in quanti l’hanno aggredito né per quale motivo. Anche per questo, dal commissariato esprimono cautela sull’ipotesi di un’aggressione a sfondo razziale e parlano, piuttosto, di una lite fra coetanei, abituati a usare le mani. Dunque o razzismo o violenza. Le indagini, in corso già da ieri, dovrebbero contribuire a fare chiarezza sull’accaduto, anche perché sarebbero stati già raccolti elementi significativi per l’individuazione degli aggressori.

Esprime preoccupazione don Vito Piccinonna, parroco rettore della basilica dei Santi Medici: «I singoli episodi mettono in evidenza un’irrimediabile emergenza educativa. Personalmente resto atterrito da questo clima violento. Violento già con le parole, spesso, troppo spesso, anche con i fatti. Ogni violenza è illogica, contro chiunque. Bitonto necessita di parole e gesti diversi. Non violenti. Buoni. Ci si dovrebbe salutare di più, usare i social diversamente, con meno acredine. Mi chiedo sempre che male hanno fatto i più piccoli a respirare questo clima». Don Piccinonna ricorda anche l’episodio di cui, la scorsa settimana, è stato vittima un 15enne, aggredito in spiaggia a Palese perchè “di Bitonto”. «Giorni fa, il papà del ragazzo mi invitata a fare quadrato attorno al figlio perché a nessun altro ragazzo capiti di nuovo questa disavventura che non passerà certo con una manifestazione o dei proclami».

Preoccupazione anche nelle parole del sindaco della città, Michele Abbaticchio. «Sono preoccupato per l’intolleranza, per l’incapacità di comprendere il prossimo tipica di questi “leoni da tastiera”. Viviamo un malessere generale, che pervade tutte le città.» Pur ridimensionandosi l’ipotesi razzismo, rimane l’immagine di una città sempre più violenta. «Ma la comunità di Bitonto non merita il titolo di città violenta o intollerante. «Pensiamo – dice ai 70 minorenni impegnati nei laboratori di cittadinanza attiva e agli oltre 800 studenti che, ogni anno, guidano turisti e visitatori sui percorsi di “Cortili Aperti”»