Calcio: Bari, Fabio Grosso

E’ parso emozionato ma anche determinato con quella giusta dose di incoscienza che già nell’ormai lontano 2006 lo portò ad esser un protagonista indiscusso della storica vittoria mondiale con la Nazionale guidata da Lippi. E’ l’approdo a Bari di Fabio Grosso indimenticato esterno protagonista a Berlino e che dopo quattro anni come tecnico della Primavera della Juventus, anni in cui ha vinto un Torneo di Viareggio ed è giunto alle finali scudetto e coppa, giunge alla sua prima panchina tra i professionisti: «Mi piacciono le sfide difficili. Metteremo su una squadra di livello», ha detto lo stesso Grosso.

Un tiro da posizione defilata contro la Germania in semifinale e quell’ultimo storico calcio di rigore contro la Francia. Sono i due gesti calcistici che hanno fatto sognare una nazione intera, due gesti che rispecchiano l’indole del neo tecnico barese che giunge in Puglia, dopo la corte del Presidente Giancaspro e del DS Sogliano, suo compagno di squadra ai tempi del Perugia. «Il rigore in Germania? – ha puntualizzato lo stesso Grosso – Più che la paura di sbagliare, mi guida sempre la voglia di provarci. Ci aspetta una B molto complessa – ha aggiunto Grosso – con un torneo lunghissimo. La bravura sarà diventare forti nei momenti difficili».

Contratto biennale per un progetto che punta a ringiovanire la rosa del Bari in una piazza che, tuttavia, è molto esigente e che richiede massimo impegno. Parole d’ordine per Fabio Grosso, oltre ad un credo tattico piuttosto duttile e propositivo, saranno passione, entusiasmo e voglia di esser protagonisti. «Volevamo un allenatore giovane e con entusiasmo» ha, infine, spiegato il ds Sean Sogliano.