Gli agenti della Polizia di Stato hanno eseguito all’alba un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di sei persone ritenute responsabili, a vario titolo, del tentativo e del successivo omicidio del pregiudicato Donato Sifanno, di 39 anni, avvenuto il 15 febbraio 2014 nel quartiere San Paolo di Bari, aggravato dal metodo mafioso (circostanza di cui all’art. 7 della legge 203/91) e dei reati di porto e detenzione di armi da sparo, furto e rapina.Donato Sifanno era il nipote del boss del quartiere Libertà Giuseppe Mercante. Sifanno fu ucciso al San Paolo, con una raffica di Kalashnikov, nei pressi di una pizzeria mentre transitava su via Abbruzzi, a bordo della sua Audi A6. L’uomo era già stato vittima di precedenti agguati e sarebbe stato ucciso per avere espresso offese pesanti nei confronti della moglie del boss del quartiere San Paolo Giuseppe Misceo.