Tra la serata del 14 e le prime luci dell’alba del 15 febbraio scorso, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 3 giovani, ritenuti responsabili del tentato omicidio, aggravato dal metodo mafioso, di altri 3 coetanei.

Con la doverosa premessa che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

I fatti in contestazione risalgono allo scorso 21 gennaio, quando, alcuni giovani, dopo aver trascorso una serata presso una discoteca dell’hinterland del capoluogo, per futili motivi, si sono fronteggiati, prima all’interno ed a seguire, all’esterno del locale.

Nella circostanza, uno dei contendenti è stato malmenato da un soggetto minorenne, noto agli investigatori.

Il malcapitato, tuttavia, nonostante alcune tumefazioni riportate durante la colluttazione, ha preferito non ricorrere alle cure mediche e, per vendicare l’affronto subito, unitamente agli altri due soggetti destinatari del provvedimento cautelare, a bordo di un’autovettura, ha cercato di intercettare il gruppetto antagonista, salito, a sua volta, su altro veicolo, con a bordo il predetto minore.

Dopo una serie di sorpassi azzardati lungo il percorso, gli aggressori riuscivano ad intercettare e bloccare il mezzo in fuga, in questa strada San Girolamo.

Due degli aggressori scendevano dalla vettura pistole in pugno e, dopo aver tentato invano di trascinare fuori dall’abitacolo il minorenne, esplodevano diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del veicolo inseguito, che nel frattempo era riuscito a guadagnare uno spazio di manovra e a dileguarsi.

Sul selciato sono stati recuperati dalla Polizia Scientifica ben nove bossoli calibro 9, esplosi da due armi diverse e che, per mero caso fortuito, non le persone a bordo del veicolo.

Le indagini, avviate nelle fasi immediatamente successive all’evento, sono state suffragate da numerosi elementi, tra cui l’analisi delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza cittadina e private, nonché l’escussione dei testimoni oculari che hanno consentito di identificare, con certezza, gli autori della sparatoria, poi tratti in arresto e di individuare l’autoveicolo utilizzato dalle vittime, che risultava colpito da un proiettile, sulla portiera anteriore destra.