Chiuse le indagini. Sono 11 gli avvisi di garanzia notificati ad altrettante persone, già raggiunte da misure cautelari nel dicembre scorso, per aver preso parte al corteo di moto il 24 giugno 2023 dal quartiere Japigia al cimitero di Bari, in occasione dei funerali del 27enne Christian Di Gioia, morto pochi giorni prima in un incidente stradale in moto sul ponte Padre Pio, mentre era seguito da una pattuglia dei carabinieri. I mezzi transitarono in alcune strade cittadine, costringendo gli automobilisti a fermarsi ad alcuni incroci e passando anche contromano davanti al carcere. Accusati di blocco stradale, gli undici indagati sono stati già sottoposti a obbligo di dimora nel Comune di Bari. A loro la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) contesta l’aggravante del metodo mafioso per aver esercitato” quella particolare coartazione e conseguente intimidazione, propria delle compagini mafiose”, ed “in particolare del clan ‘Parisi-Palermiti’ predominante nel quartiere Japigia di Bari”, e dell’agevolazione mafiosa per aver dimostrato con il corteo “il potere di controllare il territorio e violare pubblicamente le leggi dello Stato”. Sempre in occasione del corteo, gli indagati al termine dei funerali avrebbero minacciato l’autista del carro funebre con a bordo la salma del 27enne: «Se non fai quello che diciamo, ti prendi una bella caricata, e ti mettiamo al posto di Big», l’appellativo di Christian Di Gioia.