Il gip di Bari Giuseppe Battista ha respinto l’istanza di revoca dell’interdizione nei confronti dell’ingegnere Elio Sannicandro, ex dg di Asset Puglia ed ex soggetto attuatore della commissione regionale per il dissesto idrogeologico, interdetto il 7 novembre dall’esercizio della funzione per 12 mesi perché accusato di aver intascato una tangente da 60mila euro dall’imprenditore di Lucera (Foggia) Antonio Di Carlo. I fatti risalgono al periodo tra il 2019 e il 2020, quando Sannicandro era al “Dissesto” e Di Carlo vinse un appalto per i lavori al torrente Picone e a lama Lamasinata a Bari. Di Carlo, accusato di 15 episodi di turbativa d’asta e corruzione, è in carcere. Nell’istanza con cui il difensore di Sannicandro, l’avvocato Michele Laforgia, aveva chiesto la revoca dell’interdizione, “erano state puntualmente valorizzate le ampie delucidazioni fornite dall’indagato, nel corso del proprio interrogatorio, in ordine agli elementi indizianti valorizzati nel provvedimento cautelare”, spiega il legale in una nota, ed era stata sottolineata “l’assenza di qualsivoglia rapporto illecito con gli imprenditori coinvolti e, in particolare, di qualsiasi dazione di denaro in suo favore – ampiamente riscontrate da circostanze già evincibili dagli atti di indagine”. Il gip ha invece “ritenuto sostanzialmente immutato il quadro indiziario e le esigenze cautelari poste a fondamento del proprio originario provvedimento”. Contro questa decisione, si legge ancora nella nota, verrà proposto appello al tribunale del Riesame.