Il pomeriggio del decorso 25 agosto, la Squadra Mobile della Questura di Bari ha dato esecuzione ad una misura cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di un pregiudicato napoletano, di 23 anni, ritenuto responsabile, in base agli elementi acquisiti, accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, del reato di truffa aggravata, ai danni di un’anziana signora ultraottantenne, di Bari, in concorso con altri soggetti non identificati. Nello specifico, è stata notificata l’ordinanza che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del ragazzo napoletano, attualmente ristretto in carcere per altra causa.

La citata operazione di Polizia Giudiziaria si inserisce in una più ampia attività di prevenzione e repressione avviata, di recente, dalla Questura di Bari, proprio a causa della recrudescenza del fenomeno delle truffe agli anziani.

I fatti, in relazione ai quali è stata eseguita la misura cautelare in argomento, risalgono al 6 dicembre del 2022, allorquando, gli autori della truffa hanno stabilito un contatto telefonico con la donna, facendole credere che suo figlio aveva causato un incidente stradale e quindi occorrevano 5.000 Euro per riparare i danni arrecati. Successivamente, l’arrestato si è recato presso l’abitazione della vittima, un’anziana signora del ’38, e approfittando della sua minorata difesa si è fatto consegnare 650 euro in contanti, oltre a vari oggetti in oro del valore di circa 10.000 Euro, a titolo di risarcimento per il presunto danno causato da suo figlio.

Le indagini, che hanno portato all’arresto in argomento, sono state condotte da questa Squadra Mobile, con il coordinamento di questa Procura della Repubblica, e si sono basate, tra le altre cose, sulla visione delle immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza. Determinante, inoltre, ai fini dell’identificazione del presunto responsabile, è stata una perquisizione effettuata presso la sua abitazione, a Napoli, a seguito della quale sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro gli stessi capi d’abbigliamento da lui indossati in occasione della truffa.