Avrebbero fornito mano d’opera a diverse ditte appaltatrici, omettendo di versare imposte ad enti previdenziali e erario per oltre 11 milioni di euro. Per questo i finanzieri hanno eseguito due misure interdittive del divieto temporaneo dell’esercizio imprenditoriale nei confronti di altrettante persone incensurate di 67 e 47 anni: uno gestore della società residente ad Adelfia – finito ai domiciliari – l’altro legale rappresentante di Mola di Bari.

Entrambi sono accusati – in concorso – per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta aggravata documentale e patrimoniale, nonchè impropria per effetto di operazioni dolose in relazione al mancato pagamento delle imposte. L’attività di indagine portata avanti dalle fiamme gialle, sotto il coordinamento della procura di Bari, ha permesso di accertare che gli amministratori avrebbero causato il dissesto della società, con sede operativa a Bitonto e operante nel settore del trasporto di merci su strada, omettendo sistematicamente il pagamento delle imposte, fino a raggiungere un debito di oltre 11 milioni di euro, come quantificato dall’Agenzia delle Entrate.

I due avrebbero anche distrutto o nascosto buona parte della documentazione amministrativo-contrabile, “rendendo complessa la ricostruzione dell’attivo patrimoniale”, spiegano i finanzieri. L’analisi della documentazione trovata nelle abitazioni dei due e le risultanze delle indagini finanziarie hanno consentito di acquisire elementi probatori sulla distrazione patrimoniale sui rapporti bancari della società di oltre 7 milioni di euro.