Con un bacio ai mariti detenuti, durante i colloqui, consegnavano la droga che nascondevano nella bocca, in questo modo alimentavano lo spaccio di stupefacenti anche in carcere. E’ solo uno dei dettagli emersi dopo la maxi operazione dei carabinieri a Molfetta che ha portato all’esecuzione di 15 arresti, di cui 12 in carcere e 3 ai domiciliari, e l’obbligo di dimora per altre due persone. Centrale il ruolo di quattro donne: due compagne e una madre degli indagati. Introducevano in carcere non solo la droga con i baci, ma anche piccoli telefoni cellulari nascosti nelle parti intime. Per gli arrestati, di età compresa fra i 18 e i 34 anni, le accuse a vario titolo sono spaccio di droga, detenzione illegale di armi, indebito utilizzo di dispositivi idonei alla comunicazione da parte dei detenuti e furto aggravato. Sempre secondo quanto emerso dalle indagini, alcuni degli indagati vantavano pubblicamente sui social, attraverso video anche su tik tok, grandi quantità di denaro, scarpe e altri accessori costosi, e poi cene in ristoranti di lusso. Tutto reso possibile, secondo l’accusa, dallo spaccio di droga portato avanti dalle donne del clan in contatto coi mariti detenuti grazie ai cellulari introdotti in carcere. Ma non solo. Il gruppo criminale era dedito ai furti di appartamenti abitati da anziani: monitoravano i loro spostamenti, compresi quelli dei familiari, e poi agivano quando le vittime erano sole in casa. Gli investigatori hanno riferito che si fingevano tecnici o operai per introdursi in casa e compiere i furti. Alcuni gioielli e effetti personali delle vittime anziane sono stati recuperati dai carabinieri durante l’operazione. Mentre nel corso delle varie fasi dell’indagine, sono stati sequestrati alcuni quantitativi di droga (cocaina, hashish ed eroina) una mitragliatrice ed una pistola con relativo munizionamento.