Il gip di Bari ha convalidato il fermo di Vincenzo Formica, l’86enne accusato di aver ucciso la figlia venerdì scorso a Monopoli investendola intenzionalmente con la sua auto nel vialetto della villa di campagna. Il gip, accogliendo parzialmente la richiesta della Procura – che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere – ha disposto per l’anziano gli arresti domiciliari: l’accusa è di omicidio volontario, aggravato dall’aver commesso il fatto in danno della figlia 54enne.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Formica, al termine di un violento litigio relativo alle cure da prestare alla moglie malata di Alzheimer, sarebbe salito sulla sua Seat Ibiza e avrebbe investito la figlia Mariangela, passando sopra il corpo con gli pneumatici del lato destro, come si legge negli atti. Dopo l’investimento si sarebbe allontanato da casa. A sentire le urla di aiuto della donna (seguite da un tonfo sordo e da silenzio) sono stati alcuni vicini, che si sono avvicinati al cancello della villa e hanno notato un corpo steso a terra sul vialetto.

La vittima, ha spiegato il gip, in quel momento “respirava a fatica e sanguinava da più punti”, presentava “un’evidente frattura esposta” al braccio destro e aveva “il viso tumefatto”. Uno dei vicini ha quindi fermato un’auto che passava di lì, il cui conducente ha poi chiamato i carabinieri, intervenuti intorno alle 20. Poco dopo l’arrivo dei vicini Vincenzo Formica, “con atteggiamento di assoluta indifferenza” – annota il magistrato – è tornato sul posto, mostrando a chi era lì alcune ferite che aveva sull’avambraccio e che si sarebbe provocato nel litigio con la figlia. Fermato e portato in carcere, in sede di interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere.