Ha preso il via oggi il primo percorso di formazione “Contrasto alle discriminazioni legate alle identità di genere e agli orientamenti sessuali”, organizzato dal Centro Antiviolenza e Centro Antidiscriminazioni comunale in collaborazione con il dipartimento For.Psi.Com. dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

Il corso, di cui è responsabile scientifico il docente in Psicologia clinica Alessandro Taurino, è rivolto alle studentesse e agli studenti dei diversi corsi di studio dell’università barese, dottorandi/e, specializzandi/e, operatori/trici del welfare cittadino, assistenti sociali e agli/alle operatori/trici delle istituzioni pubbliche e private.

L’obiettivo è quello di offrire un’approfondita conoscenza delle dimensioni implicate all’interno del fenomeno delle discriminazioni legate alle identità di genere e agli orientamenti sessuali, attraverso un approccio interdisciplinare che coinvolgerà aspetti psicologici, educativi, giuridici, medici, sociologici e filosofici, fornendo al contempo competenze tecniche per la presa in carico e l’orientamento delle vittime. Le attività previste saranno orientate sia a decostruire stereotipi e pregiudizi omolesbobitransfobici, sia a favorire l’acquisizione di adeguati linguaggi e prassi operative nell’ottica della promozione del benessere e dei diritti delle persone LGBTQI+.

“La collaborazione con l’Università Aldo Moro rientra in una più ampia intesa che va dalla formazione degli operatori e degli studenti che intendono avvicinarsi al tema del contrasto alle discriminazioni all’ascolto e sostegno di quanti quotidianamente subiscono forme di violenza e discriminazione – ha dichiarato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, che oggi ha salutato i corsisti -. Oggi avviamo questo percorso, coordinato da Alessandro Taurino, cui si sono registrate 112 persone tra medici, educatori, operatori, avvocati e studenti, a riprova del grande interesse nei confronti di una dimensione attuale e particolarmente diffusa e sentita. Per questo ieri la giunta comunale ha rinnovato, inoltre, la collaborazione che verrà formalizzata nei prossimi giorni, la cui conclusione è prevista ad agosto del 2026, con l’Università Aldo Moro e il Politecnico di Bari per il funzionamento degli sportelli di ascolto e accoglienza delle vittime di violenza nelle sedi universitarie. Sono quattro i punti d’ascolto, tre nell’Università e uno nel Politecnico, in cui le operatrici del Centro Antiviolenza e Antidiscriminazioni comunale offrono assistenza qualificata due volte al mese con l’obiettivo di garantire orientamento e sostegno a chiunque viva forme di esclusione e isolamento causate da particolari esperienze di violenza e discriminazione”.

Il percorso, cui sono riconosciuti 3 CFU, si terrà sino al mese di maggio nella sede di Palazzo Chiaia Napolitano del dipartimento For.Psi.Com., in via Crisanzio 46 a Bari. Prevede una durata complessiva di 36 ore, suddivise tra moduli teorici, laboratori esperienziali interattivi e attività individuali (homework applicativi di quanto appreso all’interno dei laboratori esperienziali).

Nello specifico, nei seminari teorici saranno fornite, in prima istanza, conoscenze di base e strumenti teorico-applicativi relativi ai costrutti metodologici ai quali è necessario fare riferimento per l’analisi delle dimensioni costitutive dell’identità sessualmente connotata. Successivamente verranno approfonditi approcci e orientamenti socio-pedagogici, filosofici e medici per la promozione di una cultura delle differenze in relazione ai diversi contesti di esperienza formativa e/o professionale dei partecipanti.

Verrà focalizzata, inoltre, l’attenzione sugli aspetti inerenti ai diritti e alle specifiche forme di tutela da mettere in atto nei confronti delle persone LGBTQI+. L’ultima parte del corso riguarderà la presentazione delle esperienze dirette delle associazioni LGBTQI+ che svolgono un ruolo rilevante a livello locale e nazionale rispetto al contrasto delle diverse forme di violenza diretta e/o indiretta nei confronti delle persone omosessuali, bisessuali, transessuali, transgender, non-binary, queer.

I laboratori esperienziali transdisciplinari, invece, proporranno strumenti di intervento per lo sviluppo di competenze tecnico-metodologiche volte alla gestione dei processi di lettura, interpretazione e presa in carico delle situazioni di discriminazione omolesbobitransfobica.