Una nuova storia di buona sanità che arriva da Bari, questa volta dall’ospedale San Paolo. Un raro caso di gravidanza extrauterina (di tipo interstiziale) è stato risolto con un intervento mininvasivo capace di salvare l’utero di una giovane donna che, in futuro, potrà avere ancora figli. Si è risolto così il difficile caso che ha impegnato l’équipe di Ostetricia e Ginecologia del San Paolo, diretta da Giovanni Di Vagno. Lieto fine per una donna extracomunitaria di 30 anni, madre di un bimbo e alla 14esima settimana di gravidanza che si è presentata in Pronto Soccorso lamentando dolori nella parte bassa dell’addome. L’ecografia ha permesso di diagnosticare una gravidanza interrottasi a 7 settimane, impiantata proprio nella porzione della tuba che attraversa l’utero. I ginecologi sono quindi intervenuti d’urgenza. Ad eseguirlo, il dott. Francesco Meo. Rimosso il sacco gestazionale evitando il sanguinamento con l’applicazione di punti emostatici per via laparoscopica. Evitata l’asportazione preservando l’utero stesso e la sua funzionalità. Così la donna ha superato con successo l’intervento.

«La gravidanza interstiziale – ha sottolineato il direttore dell’unità operativa, Di Vagno – si instaura nel tratto della tuba di Falloppio che attraversa la parete uterina. L’impianto della gravidanza in questo tratto della tuba è molto raro, rappresentando solo il 2% delle gravidanze extrauterine. È difficile da diagnosticare e il trattamento è legato a diversi fattori tra cui la stabilità emodinamica, il desiderio di future gravidanze, l’epoca gestazionale. L’intervento conservativo adottato presenta il vantaggio di avere un minor rischio di rottura d’utero in caso di gravidanza successiva, in sostanza – ha concluso il medico – garantendo la possibilità a questa giovane donna di poter avere ancora figli».