Da un lato ampliare gli spazi espositivi, realizzando nuovi padiglioni esterni; dall’altro, tenere in piedi la struttura sanitaria, da utilizzare per eventuali grandi emergenze. È questa l’idea del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, per salvare dallo smantellamento l’ospedale Covid della Fiera del Levante di Bari, allestito durante la pandemia.

La struttura, costata più di 25 milioni, con cifre lievitate in corso d’opera rispetto alle stime iniziali, dovrebbe essere smontata entro la fine di luglio, quando cesserà lo stato di emergenza stabilito dal Governo, a meno di eventuali proroghe. Questo perché il nosocomio, che conta un totale di 154 posti letto, è stato realizzato sulla base delle deroghe della Protezione Civile, e non possiede le autorizzazioni necessarie per operare in pianta stabile. Quindi, fine dell’emergenza, fine dell’ospedale, che altrimenti diventerebbe un’opera abusiva.

Ma Emiliano non ci sta ed ha pronta una possibile soluzione per evitare la chiusura della struttura sanitaria, attualmente gestita dal Policlinico di Bari, salvaguardando al tempo stesso anche la Fiera del Levante.

È quella di creare nuovi padiglioni espositivi nelle aree scoperte del polo fieristico, mantenendo l’ospedale esistente per le funzioni legate ai piani pandemici generali o di prevenzione delle grandi emergenze.

Una struttura sanitaria, dedicata alle grandi emergenze deve comunque esserci e da qualche parte verrà realizzata – ha ricordato il governatore –  anche perché quella allestita nei padiglioni della Fiera può essere spostata”.

Sulla fine dell’attuale stato di emergenza, prevista per il 31 luglio, Emiliano è convinto che si arriverà ad una proroga, almeno fino a dicembre. Le regioni si stanno orientando verso questa opinione che, speriamo – ha commentato il presidente – venga condivisa dal Governo”. Un auspicio dettato anche dal potenziale pericolo per la diffusione della variante Delta del Coronavirus, già arrivata in Puglia con almeno una trentina di casi accertati.