Due giorni dopo il commissariamento della Banca Popolare di Bari da parte di Bankitalia, arriva il salvataggio. Nel consiglio dei ministri di ieri sera il governo ha varato un decreto legge che “introduce misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento”, consentendo anche il rilancio della Popolare di Bari. Nel dl si prevede un finanziamento ad Invitalia fino a un importo complessivo massimo di 900 milioni per il 2020, per potenziare il patrimonio del Mediocredito Centrale che a sua volta risolleverà l’istituto pugliese.

Saranno potenziate, si legge nella nota di Palazzo Chigi, «le capacità patrimoniali e finanziarie della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale fino a un massimo di 900 milioni di euro, per consentire alla stessa di operare quale banca di investimento che possa accompagnare la crescita e la competitività delle imprese italiane”. Verrà inoltre disposto un aumento di capitale che consentirà a Mediocredito Centrale, insieme al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) e ad eventuali altri investitori, di partecipare al rilancio della Popolare di Bari. «Si conferma così – si legge ancora nella nota di Palazzo Chigi – la determinazione del governo nel tutelare i risparmiatori, le famiglie, e le imprese supportate dalla Bpb”. Infine il governo assicura anche azioni di responsabilità nei confronti di chi ha sbagliato.

I termini precisi del piano industriale per il rilancio della banca pugliese, si spiega, verranno definiti nei prossimi giorni dai commissari della banca da Mediocredito Centrale e dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd). Soddisfatto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: «Positiva l’approvazione del decreto. Il governo è al fianco dei risparmiatori e dei dipendenti della Banca Popolare di Bari e delle imprese da questa sostenute ed è impegnato per il suo rilancio a beneficio dell’economia del Mezzogiorno». Intanto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano scrive al premier Giuseppe Conte dicendosi pronto a un intervento diretto nel capitale: «La Regione tutelerà con ogni mezzo azionisti, correntisti, dipendenti e creditori della Banca Popolare di Bari che deve continuare regolarmente la propria attività di raccolta del risparmio e di impiego a sostegno delle aziende e delle famiglie pugliesi e italiane. A tal fine la Regione Puglia è disponibile – se il Governo lo riterrà necessario – anche ad un intervento diretto nel capitale della compagine che dovrà condurre il salvataggio della Banca». Il decreto era stato annunciato inizialmente come “misure urgenti per la realizzazione di una banca di investimento”, al termine della riunione a palazzo Chigi il titolo è stato modificato aggiungendo anche il riferimento al Mezzogiorno.