Il pane, il cibo che “da millenni accomuna gran parte delle civiltà di tutto il mondo ed elemento che costituisce un nutriente fondamentale per l’uomo, ma anche un prodotto di elevato significato simbolico-culturale, emblema della socialità, della condivisione e dello spirito di comunione di una comunità”, si legge nella presentazione dell’iniziativa. In sintesi “Il pane, simbolo di comunità e religioni”, Se ne è parlato ad Antamura nel corso di un incontro organizzato dalla Fondazione Fai Cisl – Studi e Ricerche, d’intesa con la Fai Cisl.

Oltre al Presidente della Fondazione Fai Cisl, Vincenzo Conso, sono intervenuti il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, il Sindaco di Altamura, Rosa Melodia, il Direttore nazionale dell’Ufficio Problemi Sociali e Lavoro della Conferenza Episcopale Italiana, Don Bruno Bignami e Lucia Forte, amministratrice delegata della nota azienda Oropan SpA di Altamura.

Il focus è partito dalla consapevolezza che uno dei cibi che da millenni indubbiamente accomuna gran parte delle civiltà di tutto il mondo è il pane, elemento che costituisce un nutriente fondamentale per l’uomo, ma anche un prodotto di elevato significato simbolico-culturale, emblema della socialità, della condivisione e dello spirito di comunione di una comunità. Per comprendere la scelta del pane come soggetto portante del dibattito è possibile partire dalla considerazione di padre Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, per cui “Non esiste un pane mio o un pane tuo: il pane si condivide e crea comunione”. Da questa frase, infatti, deriva da una considerazione lapalissiana e, al contempo, non così evidente per tutti:. A corroborare la scelta fatta, nonché per rimarcare l’altissimo valore che il pane ha a livello pratico e simbolico, si ricordino le parole di Papa Francesco pronunciate di fronte ai delegati della 39ma Conferenza della FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, nello scorso mese di ottobre: “Se tutti gli Stati Membri operano per l’altro, i consensi all’azione della FAO non tarderanno ad arrivare e anzi se ne riscoprirà la funzione originaria, quel “Fiat panis” che è inserito nel suo emblema.