Sono stati riaperti questa mattina i cancelli del Mercatone Uno anche a Terlizzi ma non certo per i suoi ex lavoratori. Loro sono rimasti fuori sotto l’occhio attento degli agenti di Polizia chiamati a verificare che i consulenti tecnici nominati dal giudice fallimentare potessero svolgere il loro lavoro senza interferenze. Questi sì, hanno avuto accesso alla struttura che da un giorno all’altro, il 24 maggio di quest’anno, ha chiuso i battenti lasciando senza lavoro 1860 dipendenti. Già, il 24 maggio, due giorni prima delle elezioni europee: era il tempo per la politica di farsi sentire e così è stato. Poi il silenzio del Ministero per lo Sviluppo Economico e anche la task force regionale sulla crisi Mercatone Uno non ha più dato segni di vita. Poi la caduta del Governo e chissà se l’incontro presso il MISE fissato per il 16 settembre potrà tenersi o meno. Quel che è certo è che oggi gli ex lavoratori del mercatone uno hanno subito l’umiliazione definitiva: tenuti d’occhio mentre stazionano davanti i cancelli della sede di lavoro da cui, ci raccontano alcuni, non hanno potuto neanche recuperare gli effetti personali.

Entrano dunque e non sono pochi, i consulenti tecnici del tribunale fallimentare per l’inventario dei beni che finiranno all’asta: e il paradosso è che i proventi di quella vendita pagheranno anzitutto loro. I consulenti tecnici. Poi i lavoratori potranno spartirsi il resto, appena prima degli altri creditori, le imprese fornitrici che probabilmente resteranno all’asciutto. Intanto i lavoratori restano spettatori inermi di questa fase che li vede percepire pochi euro di cassa integrazione.