Due transessuali di Bitonto sono stati bloccati e trattenuti dalla polizia aeroportuale egiziana al loro arrivo venerdì 23 agosto a Sharm El Sheik, dove si erano recati in vacanza con due loro amici: lo ha detto a sorella di una di loro, Ivana Sannicandro.

Si tratta di Cosimo “Loredana” Corallo, 43 anni, e Michele “Mikela” Sannicandro, di 45 anni che lavorano ella ristorazione a Bitono. Tecnicamente il fermo provvisorio, in attesa di essere rimpatriati in Italia, sarebbe dovuto al fatto che le autorità egiziane non ritengono validi i loro documenti, ma gli amici parlano di visto negato per il loro orientamento sessuale. “Mia sorella è stata fermata in aeroporto – racconta Ivana Sannicandro -, la motivazione è che pensano che i documenti non corrispondano a lei, a loro. Non sono documenti falsi, ma pensano non siano loro in quanto trans”.

Al momento la famiglia non ha ancora interpellato un avvocato, né sa quando è previsto il rientro in Italia: “Ma è certo che se non rientrano, vado io”, afferma la sorella.

La famiglia di Mikaela Sannicandro non ha sue notizie da venerdì 23, alle 15, dopo che si è presentata al desk del controllo dei documenti dell’aeroporto di Sharm El Sheik. Ad avvertire le famiglie sono stati due amici in vacanza con loro che poi hanno proseguito il viaggio giungendo a destinazione. Il rientro in Italia potrebbe avvenire con il primo volo disponibile, ma a riguardo non trapela alcuna notizia ufficiale.

Un analogo episodio è avvenuto il 16 agosto scorso, sempre a Sharm el Sheik, dove Federica Mauriello, transgender partenopea socia dell’Associazione transessuale Napoli denunciò, tramite Facebook, di avere ricevuto “sputi, offese e anche a calci da parte della polizia perché in Egitto le persone transessuali non sono gradite”