Due vicini di casa avrebbero violentato una 16enne con disagio socio-ambientale per quasi un anno e mezzo, costringendola a subire, anche contemporaneamente, atti sessuali in garage e in campagna e a vedere in loro compagnia film pornografici. Per il reato di violenza sessuale aggravata i carabinieri di Bari hanno arrestato un 69enne barese e un 45enne di Triggiano, con concessione dei domiciliari.

La misura cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari Sergio di Paola su richiesta della pm Simona Filoni, la stessa magistrata che da tre giorni indaga sul presunto stupro di gruppo su una 15enne all’interno del porto di Bari.

Il 69enne aveva un negozio di alimentari dove la ragazza ha lavorato per qualche tempo facendo le consegne a domicilio. L’avrebbero adescata così, all’interno del negozio, in un crescendo di abusi. I due avrebbero poi anche minacciato di morte la 16enne per farla tacere. A raccontare tutto gli inquirenti baresi è stata proprio la vittima, la cui querela ha dato avvio alle indagini.

Dopo più di un anno di abusi, la 16enne ha raccontato tutto ai genitori, una famiglia modesta di lavoratori onesti, i quali hanno poi esposto denuncia ai carabinieri. In poche settimane gli investigatori hanno trovato riscontri su ogni cosa. La ragazza è stata sentita del magistrato nella forma dell’ascolto protetto e, in lacrime, ha raccontato le innumerevoli violenze subite e le minacce, anche di morte.