Nessun bambino affetto da Coronavirus è ricoverato con i sintomi della malattia. Un’ottima notizia quella che arriva dall’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari, dove si sono finalmente svuotati tutti i posti letto dedicati ai baby-pazienti Covid. Non succedeva da oltre 10 mesi, dopo che la terza ondata della pandemia, a differenza delle precedenti, ha colpito pesantemente anche i più piccoli.

Lo scorso fine settimana, l’ultimo bambino rimasto ha lasciato la struttura ospedaliera che, dall’inizio del 2021, ha ospitato 65 pazienti, più del doppio di quelli trattati nell’anno precedente. Il più piccolo, malato di Covid, aveva solo 11 mesi; il più grande 17 anni.

Secondo i dati forniti dalla direzione sanitaria, è stato marzo il mese più complicato, facendo registrare il numero più alto di ricoveri. Il 70% dei pazienti aveva meno di 10 anni ed è stato ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive con l’assistenza di un genitore. Solo due bambini sono passati in Terapia Intensiva ma, fortunatamente, sono tutti guariti.

Da marzo 2020 all’ospedale pediatrico è inoltre attivo un “fast-track” infettivologico”, un percorso differenziato con accesso rapido, alternativo a quello del Pronto Soccorso ordinario, per i bimbi con sindrome respiratoria. Una riorganizzazione che ha contribuito ad identificare i casi sospetti, riducendo i rischi di contagio.

E l’assistenza dell’ospedale pediatrico per i baby-pazienti Covid va anche oltre la durata del ricovero: il “Giovanni XXIII” ha infatti attivato un programma che segue i bambini anche nella fase post malattia. Ogni tre mesi, i piccoli che hanno avuto i sintomi più gravi, vengono infatti richiamati per sottoporsi ad accertamenti ematici e polmonari, anche se la maggior parte di loro – assicurano i medici dalla struttura – non presenta più nessun problema.