La Puglia ribadisce il suo “no” alle scorie nucleari e si prepara ad intraprendere qualunque azione utile contro la realizzazione di un deposito di rifiuti radioattivi.

Un ulteriore passo in avanti per scongiurare questa ipotesi è stato fatto ieri pomeriggio, con l’istituzione, da parte della giunta regionale, di un “tavolo di coordinamento” e un “tavolo tecnico” per opporsi al procedimento di localizzazione e costruzione del deposito nazionale delle scorie nucleari in Puglia. Un progetto che coinvolge anche la Basilicata, con la quale la Regione ha deciso di fare fronte comune a livello istituzionale.

Come noto, secondo la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente idonee elaborata dalla Società Gestione Impianti Nucleari, sarebbero quattro le zone pugliesi e lucane adatte ad ospitare i rifiuti radioattivi, dei 67 siti individuati a livello nazionale: Gravina, Altamura, Laterza e Matera.

Le due regioni fin da subito si sono opposte a questa eventualità, in quanto i territori in questione, indicati sulla mappa, sono ritenuti assolutamente inidonei perché vicini ad aree naturali. Da qui la decisione di concordare le possibili iniziative da mettere in campo per impedire la realizzazione del progetto.

La task force anti nucleare sarà presieduta dal governatore Michele Emiliano e composta dall’assessore regionale all’Ambiente, al Territorio e all’Urbanistica, Anna Grazia Maraschio oltre che dai sindaci dei Comuni di Gravina, Altamura e Laterza e degli ulteriori Comuni dei territori confinanti che intendano aderire. In base a quanto stabilito dalla giunta pugliese, il “Tavolo di coordinamento regionale” avrà il compito di definire la strategia comune, fornire il supporto tecnico anche agli altri territori interessati e coordinare le proprie attività con quelle della Regione Basilicata.