Era nascosto nell’appartamento di un incensurato a San Pio l’arsenale di un gruppo criminale barese, pronto per essere utilizzato nell’ambito di una possibile azione di fuoco. Lo hanno scoperto i carabinieri della Stazione di Santo Spirito, che hanno trovato un fucile mitragliatore kalashnikov, un fucile calibro 12 a canne mozze, un fucile semiautomatico calibro 12, una pistola Smith & Wesson, una pistola calibro 9×21, una pistola beretta, 543 cartucce di vario calibro nonché due giubbotti antiproiettile, un passamontagna, un puntatore laser utile per il tiro di precisione e guanti in neoprene.

Le armi erano nascoste in più borsoni, occultati in un intercapedine di un armadio. La presenza dei cani antidroga durante la perquisizione ha permesso anche di trovare 600 grammi di eroina, 300 grammi di cocaina, 700 grammi di hashish, 1.300 grammi di marijuana nonché 8 flaconi di metadone, completi di materiale per il confezionamento in dosi. Sia gli stupefacenti che le armi erano nascosti nell’abitazione di un incensurato di 43 anni, che è stato arrestato.

Sulle armi sequestrate sono stati disposti gli accertamenti necessari per scoprire se siano state usate di recente, in azioni di fuoco commesse in città o nell’hinterland. Si tratta di pistole e fucili capaci di sfondare le blindature, che potrebbero servire sia per commettere rapine che agguati. Il sequestro rientra nell’ambito dei controlli che i carabinieri del Comando provinciale di Bari stanno attuando dalla scorsa estate per disarticolare i gruppi che si stanno fronteggiando sul territorio cittadino, in particolare quelli riferibili ai quartieri Japigia e San Paolo, protagonisti di contrasti per il controllo delle attività illecite – traffico di droga ed estorsioni – nel quartiere Madonnella.

In tale contesto, gli investigatori hanno scoperto che rientrano il ferimento di Andrea Fachechi, avvenuto il 18 settembre in via Cattaro e l’omicidio di Walter Rafaschieri, avvenuto il 24 a Carbonara. Nell’agguato fu soltanto ferito il fratello Alessandro Rafaschieri, considerato il capo del gruppo che sta cercando di conquistare l’autonomia su Madonnella, forte di un’alleanza con quelli del San Paolo e in contrasto con i japigiani. Il 5 dicembre scorso 14 persone, tra cui lo stesso Rafaschieri, sono state arrestate per vari reati, aggravati dal metodo mafioso, su disposizione della Dda.