Nel Medioevo era nota come ‘ruota degli esposti’, una struttura a bussola girevole di forma cilindrica, di solito costruita in legno, posta all’esterno di chiese, ospedali e conventi dove le mamme potevano lasciare i propri neonati indesiderati.

Sebbene siano passati secoli, il rischio di abbandono per strada di bambini appena nati condannati pertanto ad una morte di stenti è ancora elevato, perciò a Bari c’è un posto nella parrocchia di San Giovanni Battista, nel quartiere di Poggiofranco dove poter affidare in una culla i potenziali neonati a rischio.

Ovviamente la culla non è quella in legno dei secoli scorsi, ma si tratta di una culla termica dotata di sensori che si attivano una volta adagiato il neonato.
I sensori fanno scattare un allarme che viene tradotto in una chiamata diretta sui numeri di telefono di don Antonio Ruccia, il parroco della chiesa di San Giovanni Battista, e del reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari. Il neonato in tal modo sarebbe soccorso dagli operatori del 118, affidato al reparto di neonatologia per poi essere indirizzato verso i servizi sociali e la possibile adozione

Sistemi simili in Italia ce ne sono, ma in Puglia la culla di Bari è la prima e assicura la totale sicurezza del bambino affidato e la privacy per chi lo lascia.

La culla è stata fortemente voluta da don Antonio. Per il momento nessun neonato fortunatamente è stato affidato alla culla.