Il Bif&st ogni anno si conferma anche come luogo di confronto e approfondimento e di incontri ravvicinati tra pubblico e autori. Per l’edizione 2018, a dare il via ad una settimana intensa di focus, nella scenografica cornice marittima del circolo Barion, è stato l’appuntamento nel pomeriggio di sabato 21 aprile, dedicato ai vincitori del Premio Vincenzoni e del Premio Guerra, rispettivamente Susanna Nicchiarelli per la miglior sceneggiatura per Nico 1988 e Andrea Segre per miglior soggetto per L’ordine delle cose.

I due autori hanno incontrato il pubblico  in una conversazione con Fabio Ferzetti, in serata hanno poi ritirato i Premi sul palcoscenico del Teatro Petruzzelli.

Nico 1988, film della Nicchiarelli  affronta la vita di Nico, una delle donne più affascinanti degli Anni Ottanta. Il film ha ottenuto 8 candidature e vinto 4 David di Donatello e Il film è stato premiato al Festival di Venezia.

Musa di Warhol, cantante dei Velvet Underground e donna la cui bellezza era indiscussa, Nico vive una seconda vita quando inizia la sua carriera da solista. Il film segue gli ultimi tour di Nico e della band che l’accompagnava in giro per l’Europa negli anni ’80: anni in cui la “sacerdotessa delle tenebre”, così veniva chiamata, si è liberata del peso della sua bellezza e inizia a ricostruire un rapporto con il figlio.
Non era un’impresa facile trasferire sullo schermo le fasi finali della vita di una personalità complessa come quella di Nico. Susanna Nicchiarelli è riuscita a portarla a compimento leggendola a partire da una condizione esistenziale che ormai possiamo considerare come un tema che la appassiona: i segni che l’infanzia e la preadolescenza lasciano nelle persone che finiremo con il diventare.

Altra condizione quella del film di Andrea Segre che ne l’ordine delle cose prosegue il suo viaggio attraverso le condizioni esistenziali di chi migra e di chi si trova a confrontarsi con il fenomeno. Questa volta però sposta in modo considerevole il punto di vista. Non più la comunità lagunare di Io sono Li o quella montana di La prima neve ma un emissario (ex poliziotto) del Ministero impegnato a trovare una soluzione all’afflusso di migranti dal continente africano.

Il cinema biografico di Nicchiarelli e quello civile di Segre costituiscono due esempi di cinema di qualità che sono valsi ad entrambi i loro autori riconoscimenti importanti anche all’interno della kermesse cinematografica barese.