Sulla carta sono tutti d’accordo, ma il consiglio comunale di Bari non approva l’ordine del giorno contro l’impianto di ossicombustione di Modugno. Dopo sei ore di accesa discussione le opposizioni abbandonano l’aula consiliare e cade il numero legale, nonostante fossero state le stesse minoranze a chiedere la seduta monotematica per dire no.

L’ultimo paradosso della complessa vicenda dell’impianto Newo, che dovrebbe sorgere nella zona industriale di Bari, va in scena nell’aula Dalfino. E manda su tutte le furie il sindaco Antonio Decaro, che urla contro “lo show dei consiglieri di minoranza, interessati solo alle telecamere e non ai baresi e alla loro città”.

L’obiettivo della seduta monotematica, d’altronde, aveva il sapore squisitamente politico: un modo per affermare la contrarietà all’impianto da parte del consiglio comunale barese, sulla scorta di quanto fatto dai colleghi dei comuni limitrofi a partire da Modugno.

Ad assistere alla seduta di lunedì 12 febbraio, chiesta dalle opposizioni, c’erano infatti esponenti della giunta di Modugno e gli attivisti delle associazioni ambientaliste, che continuano a chiedere la ferma opposizione al progetto di Palazzo di città. Quattro gli ordini del giorno presentati dalle opposizioni, per dire no all’impianto Newo, chiedere provvedimenti nei confronti del dirigente comunale che ha dato parere positivo in sede di Aia e Via, promuovere l’istituzione del registro tumori a Bari.

Il sindaco Decaro chiede e ottiene la sospensione del consiglio per mezz’ora, per provare a fare convergere maggioranza e minoranza su un unico ordine del giorno, e lanciare un segnale politico unitario. Nulla da fare, le opposizioni non ci stanno e si torna in aula con cinque diverse istanze (e in teoria un unico intento). Bypartisan passa la proposta (prima firmataria la consigliera d’opposizione Irma Melini) di chiedere l’istituzione del registro tumori accreditato a Bari, di modo da potere monitorare le situazioni ambientali più critiche.

“Irricevibile” invece l’ordine del giorno di Giuseppe Carrieri (Impegno civile) che punta al trasferimento del direttore della ripartizione Ambiente, Vincenzo Campanaro. Bocciati i due odg presentati dai Cinque Stelle sull’adozione del “piano rifiuti zero” e dei colleghi dell’opposizione per dire “no all’inceneritore”, nei fatti però assimilati integralmente nell’unico ordine proposto dalla maggioranza e voluto da Decaro.

Inutile l’appello alla responsabilità del sindaco. Le opposizioni abbandonano l’aula: restano tra i banchi solo i consiglieri del gruppo misto Pasquale Di Rella, Michele Caradonna e Ilaria De Robertis. Viene meno il numero legale. Si torna a casa dopo sei ore senza un risultato concreto ma col gettone di presenza incassato. Decaro è su tutte le furie. “Devono solo vergognarsi – tuona- ci hanno convocati loro e sono usciti al momento del voto. Qual era la motivazione? L’ordine del giorno era identico, abbiamo solo integrato con gli ultimi passaggi che non potevano conoscere”.