Appena vista nel film di apertura del Bif&st, “La tenerezza” di Gianni Amelio, Greta Scacchi è tornata sul palco del Teatro Petruzzelli come protagonista della terza Masterclass dell’edizione 2017, coordinata da Franco Montini.

Se c’è un’attrice che si può dire autenticamente internazionale quella è Greta Scacchi. Dal suo debutto nel 1982 con il film tedesco “La moglie… gli uccelli”, ha lavorato con tanti registi di diverse nazionalità con periodiche incursioni anche a Hollywood dove ha girato, tra gli altri, “I protagonisti” di Robert Altman, proiettato stamattina al Teatro Petruzzelli prima della sua Masterclass, la terza del Bif&st, moderata dal critico Franco Montini. L’incontro ha preso il via proprio sulla sua esperienza con il grande regista americano: «All’epoca di ‘I protagonisti’, nel 1992, la carriera hollywoodiana di Altman era in declino, non faceva film da qualche anno ma lui era comunque molto amato dagli attori. Finché una piccola produzione indipendente non gli propose l’adattamento di un libro di Michael Tolkin che ironizzava proprio sul sistema degli studios. Quando mi fu proposta la parte, io inizialmente non volevo fare il film perché temevo di restare intrappolata nello stereotipo della bella bionda che incarna l’immaginario maschile. Poi, però, lui ebbe l’idea di ribaltare le convenzioni, di fare l’opposto di quello che ci si sarebbe aspettato. Lui coinvolgeva gli attori nella parte creativa, ci diceva che potevamo chiamarlo in qualsiasi momento. Così io ogni tanto andavo a trovarlo nel suo ufficio, lui alle 10 del mattino si faceva una enorme canna e poi diventata spiritoso, rilasciando il suo umore creativo.»

Anche James Ivory, che la diresse in “Calore e polvere” e che lanciò di fatto la sua carriera, si affidava molto agli attori: «Iniziò le riprese senza aver fatto prima le prove, la scena si faceva direttamente sul set. Ma Ivory stesso faceva metà del lavoro dell’attore semplicemente scegliendolo. D’altronde i dialoghi di Ruth Prawer Jhabvala erano già perfetti. La stessa cosa l’ho ritrovata recentemente con Gianni Amelio che mi ha diretto in “La tenerezza” (il film di apertura del Bi&st 2017) e che non mi ha detto praticamente nulla su quello che avrei dovuto fare, mi ha detto semplicemente ‘fai tu’.» Il film di Amelio segna il ritorno al cinema dell’attrice che da tempo si dedica quasi esclusivamente al teatro.

Sulla sua tecnica di recitazione, Greta Scacchi ammette di non credere nel “Metodo” di Lee Strasberg, così caro a tanti attori: «ritengo sia limitato, può tornare utile in alcune circostanze ma non basta.»