È stato dimesso dall’ospedale e sarà ascoltato nelle prossime ore dal magistrato inquirente Fabio Domenico Chiarelli, 26 anni, uno dei tre indagati per la morte di Vito Caputo, il 29enne ucciso a coltellate, la sera di giovedì 16 marzo, a Capurso.

Amico della vittima, Chiarelli è uscito dal Policlinico di Bari, dove era ricoverato nel reparto di Chirurgia Plastica, a seguito delle ferite da arma bianca alle gambe riportate nel corso della rissa, costata la vita al giovane molese.

La sua testimonianza potrebbe aiutare gli investigatori a ricostruire quanto accaduto il giorno della tragedia, avvenuta in via Casamassima, nel centro di Capurso, al termine di un inseguimento cominciato presumibilmente a Cellamare, e consumatasi sotto gli occhi di decine di persone.

Il ragazzo viaggiava, assieme al giovane ucciso, a bordo di una Volkswagen, coinvolta in un inseguimento con una Peugeot 206, con a bordo Renato e Pietro Canonico, di 50 e 26 anni, padre e figlio, anche loro indagati dalla Procura di Bari per il reato di rissa, aggravata dal decesso di uno dei partecipanti.

Il primo è ricoverato, ancora in gravi condizioni, presso l’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, dove sarà presto sottoposto ad un intervento chirurgico ad una gamba. Il secondo è invece stato subito dimesso, dopo essere stato medicato dai sanitari la sera stessa della colluttazione in strada.

Ancora tutta da chiarire la dinamica che ha portato al tragico scontro nato, in base a quanto emerso nel corso delle indagini, da alcuni dissidi familiari per un bambino conteso. Gli inquirenti hanno individuato anche una terza vettura, un’Audi di colore bianco, giunta sul luogo della rissa, con a bordo due persone (già identificate), che avrebbero soccorso Chiarelli, ferito ad una gamba, lasciandolo fuori dall’ingresso dell’ospedale.