Dopo Cannes, Annette di Leos Carax con Marion Cotillard e Adam Driver, approda al Bif&st 2021 distribuito in Italia da I Wonder. Da un regista Palma d’Oro, un film che è teatro, musica e cinema assieme. Annette è la storia di una coppia di artisti che deve affrontare la tempesta – letteralmente e non solo – all’indomani dell’arrivo di una figlia con un dono speciale. Dai titoli di testa ai titoli di coda, passando per tutta la vicenda narrata per immagini e in musica, è difficile distinguere il confine sottile tra realtà e fiction. La sensazione, da spettatori, è di trovarsi di fronte ad un evento unico quanto indimenticabile con interpreti a dir poco notevoli e con una regia alquanto bizzarra e per questo originale. Non sarà un caso che, in occasione della proiezione del film al Petruzzelli nella mattinata di martedì’ 28 settembre, a Laos Carax è stato consegnato il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence.

Il film è tendenzialmente un musical ma non solo. Perfetto ella cornice teatrale del Petruzzelli in quanto ambientato per lo più nelle platee e nei backstage dei teatri d’opera, specialmente. L’evento barese gli ha conferito un’occasione unica di fruizione per il pubblico, in un gioco di specchi e di riflessi da una platea reale a una proiettata sullo schermo. «Teatri come il Petruzzelli sono esattamente i tipi di sale che abbiamo cercato per le riprese del film – ha commentato Carax – nonostante sia ambientato interamente a Los Angeles, abbiamo girato anche in Belgio e in Germania».

Nell’incontro con il pubblico, dopo la proiezione del film, il regista ha raccontato le vicissitudini produttive di Annette. «Il progetto degli Sparks risale a otto anni fa – ha raccontato il regista – il tempo dilatato è stato necessario per il reperimento del budget considerando che abbiamo girato i paesi differenti. Tra gli interpreti, Adam Driver è stato presente sin dalla fase embrionale. È importante quando si realizza un film – ha continuato Leos Carax – circondarsi di tre o quattro persone fidate che credano nel progetto e con le quali lo si può portare avanti. Io non ho studiato per fare cinema per questo c’è bisogno del caos di tutti. Un film si fa lavorando con precisione sul caos».

In merito alle questioni tecniche, il regista ha ammesso che non ama particolarmente la post produzione e gli effetti digitali, per cui “tutto quello che si è potuto creare è stato realizzato”.

Essendo un musical, le tracce sonore hanno un’importanza notevole nel film e ai fini della narrazione: «Con gli Sparks eravamo partiti da circa ottanta tracce di cui ne sono rimaste una quarantina – ha continuato il regista – abbiamo ripreso il suono e le canzoni quasi tutte in live, fatta eccezione per le parti in piano sequenza e quando gli attori camminavano.»
Alla domanda ‘perché un musical?’ Leos Carax ha ammesso che «sin da giovane avrei voluto fare un film con la musica e nella musica ma la musica mi ha sempre respinto. La proposta degli Sparks è stata l’occasione giusta. Quando si decide di fare un film bisogna mettere in rete le materie prime e circondarsi di persone che hanno le materie prime che tu non hai».

Gli applausi degli spettatori dopo la proiezione di Annette hanno confermato che il cinema di Carax, sebbene visionario, arriva a toccare le corde emotive di un pubblico trasversale. E se di musica si parla, Carax è un ottimo direttore d’orchestra. Un’orchestra composta da eccellenti elementi, tutti capaci di fare armonia con il caos.