La Sindrome di Tourette non è una patologia rara, coinvolge l’1% della popolazione mondiale prevalentemente maschile 3/5. Con il suo spettro comportamentale rappresenta una condizione a ponte tra la neurologia e la psichiatria che nel tempo ha attratto l’interesse della comunità pubblica e scientifica.

È una patologia ticcosa che fa il suo esordio intorno ai 6 anni di età (a volte anche prima) e nella maggior parte dei casi migliora o addirittura scompare con il raggiungimento della maturità cerebrale intorno ai 25 anni. Quando la sindrome persiste nell’età adulta, i sintomi subiscono un peggioramento.

È caratterizzata da tic sia di natura motoria sia fonica che possono essere semplici o complessi. I tic sonori semplici consistono in raschiamenti della gola, piccoli mugolii o comunque “suoni” provenienti dalla bocca, dal naso o dalla gola; quelli complessi sono rappresentati da ripetizione di parole o intere frasi (ecolalia o palilalia).

I tic motori semplici comprendono per esempio l’ammiccamento della palpebra, lo scuotimento della testa e del collo, innalzamento delle spalle e quelli complessi invece si presentano attraverso movimenti più lenti che coinvolgono diversi gruppi muscolari ad esempio il toccare ripetutamente parti del proprio corpo o di quello altrui, toccare oggetti, rannicchiarsi, ripetere gesti altrui (ecoprassia) fino ad arrivare a gesti autolesionistici quali morsi graffi tagli e percosse. Nei casi più gravi i tic complessi, sia motori che vocali, possono essere decisamente imbarazzanti, in quanto evolvono in manifestazioni di coproprassia (il toccarsi o muoversi in maniera volgare e oscena) o coprolalia (la ripetizione di parole oscene o parolacce ingiustificate e totalmente fuori dal contesto.

I tic sono solo la punta dell’iceberg di questa patologia perché è correlata a molte altre quali ADHD deficit di attenzione e iperattività, disturbi del comportamento, disturbo oppositivo provocatorio, non gestione della rabbia e aggressività e Disturbo ossessivo compulsivo.