«Camici bianchi» aggrediti anche in Puglia. L’ultimo di una serie di casi si è verificato ieri mattina al pronto soccorso dell’ospedale di Putignano, dove una signora ha spintonato il medico di guardia, pare anche prendendolo a schiaffi, perché le era stato negato di assistere alla visita di una nipote che aveva accompagnato all’ospedale. La giovane da visitare era adulta, per cui il medico aveva ripetutamente chiesto all’accompagnatrice di accomodarsi fuori dell’ambulatorio, ricevendo però dalla «signora» energumena botte e ingiurie

Dalle prime testimonianze raccolte (sul caso indagano i Carabinieri, perché è stata presentata denuncia), una volta finito il «pestaggio» il medico si è sentito male ed è stato trattenuto in terapia perché ha avuto un picco di pressione molto alta. Sul caso è intervenuto il segretario del sindacato dei medici ospedalieri Ussmo di Puglia, Franco Lavalle: «Esprimo tutto lo sdegno per l’aggressione fisica. In un momento nel quale i medici e tutto il personale sanitario si sta prodigando allo spasimo per far fronte ad un periodo di particolare impegno, c’è ancora gente che invece di dimostrare gratitudine agli operatori sanitari continua ad aggredirli durante l’esercizio delle proprie funzioni. Questo senso di inciviltà non terminerà mai se non verranno subito inasprite le pene per questi vili comportamenti. I medici sono sempre pronti ad alleviare la sofferenza di tutti i pazienti, ma sembra che tutto ciò non abbia alcun significato da parte queste persone sempre pronte a presentarsi aggressive e poco riconoscenti nei confronti di tutti gli operatori sanitari».

«Mi auguro che il collega – sottolinea Anelli – che è molto provato da quanto accaduto, possa riprendersi e tornare quanto prima al lavoro. L’episodio di Putignano, così come quello altrettanto recente di Napoli, sono ancora più drammatici in un momento come questo in cui al servizio sanitario viene chiesto uno sforzo suppletivo. Di fronte all’epidemia di Coronavirus la carenza di personale si fa ancora più acuta e i medici sono sottoposti a turni massacranti». «Mi rivolgo ai cittadini con le parole della nostra ultima campagna di comunicazione, tuttora in corso: se aggredisci un medico – rileva – tanto più in questo momento in cui tutti stanno lavorando per contenere la diffusione del CoVid-19, poi la vita chi te la salva?».