È stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione il ricorso presentato dalla Procura di Bari che insisteva sul sequestro di 12 milioni di euro nell’ambito del procedimento dei vagoni d’oro delle Ferrovie Sud Est. Il pm Isabella Ginefra aveva impugnato il provvedimento con cui il Tribunale del Riesame di Bari nel luglio scorso aveva annullato il sequestro dei beni eseguito dalla Guardia di Finanza su disposizione della magistratura barese nei confronti dell’ex amministratore unico Luigi Fiorillo, del responsabile tecnico di Fse Nicola Alfonso e del procuratore speciale della società polacca Varsa. Arriva oggi il rigetto dalla Suprema Corte.
Il processo, che inizierà dinanzi al Tribunale monocratico di Bari il prossimo maggio, riguarda la presunta truffa relativa all’acquisto di 27 treni interamente finanziati dalla Regione per 93 milioni di euro, pagati secondo l’accusa 12 milioni di euro in più del loro valore di mercato.