Due giorni di approfondimento e di studio del Piano di Riordino Sanitario che termina con un sostanziale nulla di fatto e con una verifica della maggioranza di governo essenziale per il Governatore Michele Emiliano. Accade in regione dove la III Commissione ha concluso ieri l’analisi del documento con la non approvazione della relazione conclusiva dopo il voto contrario del rappresentante di Noi a Sinistra Cosimo Borracino oltre a quello delle opposizioni, con il risultato di un pareggio con cinque voti per parte. Un pareggio che, a termini di regolamento, viene considerato come una non approvazione. Decisione che sul piano pratico non inficia l’iter della delibera, essendo quello della commissione un parere obbligatorio ma non vincolante per il Governo, ma non altrettanto sul piano politico, con la stessa maggioranza di Emiliano che ha richiesto immediatamente un chiarimento nella maggioranza che guida la Regione Puglia, dopo il voto contrario di Borracino.

Il mal di pancia esplicitato da Borracino con il voto contrario, tuttavia, era già stato espresso anche da altri esponenti del Partito Democratico. In particolare si è accusato il Presidente Emiliano di aver utilizzato una metodologia di lavoro sbagliata che, in sostanza, ha presentato un documento blindato e con pochissimi margini di modifica. Per il territorio della BAT, tuttavia, vi era anche stato l’impegno politico per il nuovo ospedale di Andria, come hub di 2° livello nella ASL BAT che dovrà assorbire i P.O. di Canosa, Trani, l’attuale nosocomio di Andria e Bisceglie. Il presidente Emiliano ha dato la sua disponibilità in prospettiva con la previsione di una deroga.

«Non potevo immaginare che, senza preavviso alcuno, il consigliere di maggioranza Cosimo Borraccino esprimesse il suo voto contrario inducendo comprensibilmente le opposizioni a votare contro l’approvazione per non essere spiazzate da un esponente della stessa maggioranza – ha dichiarato a margine della votazione lo stesso Emiliano – Ne consegue il decadere di ogni impegno preso dal Governo con la III Commissione. Il Piano dunque non verrà modificato come concordato in Commissione. Il Governo regionale rimane disponibile, ove la Commissione si riconvocasse in breve termine, a riprendere il lavoro in commissione per accogliere le modifiche ormai decadute e conseguentemente esprimere parere favorevole al Piano di Riordino ospedaliero». Maggioranza che scricchiola e documento annullato per un’ulteriore perdita di tempo.